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Tempo di lettura:2 minuti, 31 secondi

Foto di: @natalia_m_photo

Qualche mese fa mi è capitato di tenere una lezione di yoga per un nuovo corso in partenza, più dinamico.

A fine lezione alcuni praticanti hanno apprezzato la sessione, ammettendo anche che si aspettavano “qualcosa di diverso, più lento, essendo yoga”.

Abituati a “vivere nella mente” più che nel corpo, a riflettere sul passato e a creare aspettative sul futuro, dobbiamo re-imparare a vivere di più nel momento presente.

Crearsi dei ricordi, così come avere delle aspettative e dei progetti, è sicuramente positivo ma non dobbiamo permettere a questo continuo lavorio della mente di distoglierci dagli attimi che viviamo, assaporando ciò che arriva, come il flusso di un fiume che scorre.

E quindi cosa aspettarsi da una lezione di yoga? Come approcciare un nuovo corso?

La risposta alla prima domanda non può essere univoca. Possiamo partire dal presupposto di base che lo yoga non si limita a essere una semplice attività fisica: lo yoga racchiude in sé una pratica molto più profonda, includendo un lavoro sul respiro, sulla mente e sullo spirito, e coinvolgendo il corpo fisico e i corpi più sottili che fanno parte di noi.

Negli anni e con la diffusione dello yoga nel mondo, sono nati i rami di yoga più svariati: partendo dallo yoga tradizionale per arrivare all’ashtanga, una pratica molto intensa che prevede una sequenza fissa di asana, oggi molto diffuso, all’hot yoga, le cui lezioni di svolgono in stanze riscaldate ad alte temperature.

I puristi della disciplina obietteranno su tutte queste pratiche, alcune delle quali molto occidentalizzate, ma io vedo riflessa in questa moltitudine di stili la bellezza dello yoga e la sua inclusività, radicata nelle origini del termine stesso, che in sanscrito significa unione.

L’aspettativa sulla pratica dipende quindi da cosa cerchi in ogni fase specifica della vita: non solo l’offerta disponibile al giorno d’oggi può permettere a ognuno di trovare il corso più adatto a sé, ma gli asana stessi sono un’occasione per ascoltare il proprio corpo e adattarli al nostro sentire.

Il mio invito è quindi quello di approcciare un nuovo corso così come ogni singola lezione, con cuore e mente aperti: metti da parte i reel degli influencer e le pratiche “alla moda” e chiediti di cosa hai davvero bisogno e, ancor di più, cosa ti piace e ti può far stare bene. Dopodiché, non avere timore di chiedere informazioni, spiegazioni e magari anche consiglio a insegnanti di fiducia.

Infine prova, sperimenta, abbandonati a pratiche nuove e accogli le sensazioni che ne scaturiscono.

Approccia lo yoga con delle aspettative di base, che ti diano la sicurezza di non saltare nel vuoto, ma anche la libertà di metterti in gioco.

Ricordati inoltre che siamo esseri dinamici, in continua evoluzione: gusti, aspettative, obiettivi e sensazioni cambiano con noi e così potrà evolvere la tua pratica con il passare del tempo.

Con l’autunno si potranno trovare molte proposte di corsi, di persona e online: accogli questa occasione per sperimentare qualcosa di nuovo senza troppe aspettative e vedi come va!

Giulia Albertino

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