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Il ciclo di posizioni noto come Saluto al Sole (Surya Namaskara) è forse il più rappresentativo di tutto lo Yoga. Non c’è dubbio che sia a livello fisico ed energetico, sia su un piano metaforico simbolico, il Surya Namaskara racchiude il nettare della sapienza yogica, riassumibile nei concetti di Interconnessione con i ritmi cosmici e di Unione con i principi universali che a livello sottile sostengono tali ritmi. Allineandosi con queste potenze esoteriche espresse nel mondo materiale, l’essere umano compie il suo destino, la sua missione di incarnazione in terra. Infatti, tale Unione, che è lo scopo supremo della scienza yogica, è ottenibile utilizzando il corpo quale chiave di trasmutazione, punto di contatto tra cielo e terra, centro di integrazione tra l’umano e il divino, lo spirituale nel materiale.

Il Sole quale simbolo della vita su questo pianeta e della “vera vita” a cui la ricerca spirituale tende come radicamento nella chiara visione (Viveka, discriminazione) svestita del velo di Avidya (la non conoscenza ottenebrante e illusoria del mondo duale) dovrebbe essere alquanto evidente ma non per questo scontato. Ecco perché nella celebrazione di ogni giorno non dovrebbe mai mancare il Surya Namaskara, il ringraziamento supremo alla luce della verità e l’allineamento energetico-corporale ai suoi fondamenti rischiaranti, primo su tutti la conoscenza della realtà suprema (Vidya) grazie alla prospettiva più ampia della coscienza risvegliata. Lo stesso risveglio, la liberazione (Mukta) dalla schiavitù del mondo illusorio dei nomi e delle forme, fa riferimento a una radice semantica che evoca la luce: l’illuminazione. Il Surya Namaskara risale all’antico periodo vedico, quando il sole veniva adorato come potente simbolo della coscienza spirituale.

Surya atma jagatah tasthukhashcha”, il sole è l’anima del mondo e così del cielo.
La vita sarebbe impossibile senza il sole.
La “vera vita” che aderisce al divino integralmente è impossibile senza la visione solare, la coscienza della splendete vacuità dell’Essere atemporale e la contemplazione meditativa di cui Lord Surya è archetipo e ispiratore.

Nel Surya Namaskara, la “concentrazione” o meglio ancora la consapevolezza, il “conoscere la mente” è uno degli aspetti più importanti. La danza cosmica che le 12 posizioni del Surya Namaskara riproducono su scala microcosmica produce rapidi effetti benefici sul corpo grazie all’alternanza armoniosa di flessioni in avanti e indietro della colonna vertebrale, accompagnate da uno specifico ritmo del respiro che ne sostiene il processo vitalizzante (potenziamento del prana, energia vitale) su tutti i livelli dell’organismo. Swami Satyananda Saraswati parla del Surya Namaskara come di una “tecnica di rivitalizzazione solare”.

Gli asana che compongono la sequenza fluida del Saluto al Sole sono fin troppo noti, quello che forse è meno diffuso o meno praticato anche dai sadhaka più entusiasti, è la relativa serie di bija mantra e di invocazioni al sole chiamato in 12 differenti nomi che andrebbero a disegnare il mandala perfetto dell’esecuzione completa e totale (Purna) del Surya Namaskara: il Purna Surya Namaskara.

Tali mantra dalle origini leggendarie sarebbero stati consegnati dal saggio Vishwamitra (Amico del Mondo) a Rama per aiutarlo a sostenere lo sforzo enorme della battaglia a cui stava facendo fronte contro un nemico superiore in armi. Oltre ai mantra, il saggio insegnò a Rama la tecnica completa che costituisce, appunto, il Surya Namaskara il cui nome sanscrito originale è Sashtanga Surya Namaskara e significa “Omaggio al Sole con gli otto punti del corpo”. La posizione in cui si tocca il terreno con gli otto punti del corpo (dita dei due piedi, due ginocchia, torace, fronte o mento e palme delle due mani), la numero cinque della sequenza del Surya Namaskara, è infatti la più importante di tutto l’esercizio: si è interamente prostrati alla divinità e – almeno in alcune versioni del Saluto al Sole – si è in Kumbhaka (apnea, ritenzione di respiro), una fase respiratoria che nello yoga ha una rilevanza fondamentale quale veicolo e simbolo della non dualità.

L’integrazione dell’aspetto sonoro-vibrazionale alle posture fisiche va ad agire maggiormente sugli aspetti sottili del corpo promuovendo uno sviluppo e sensibilizzazione molto profonda degli aspetti più reconditi della personalità umana legati soprattutto alle fluttuazioni mentali (pensieri ed emozioni).

Mentre la successione ritmica degli asana agisce prevalentemente a livello degli organi massicci del corpo e la respirazione a livello del corpo pranico energetico vitale con benefici sul sistema nervoso e in quello delle ghiandole endocrine, i bija mantra canalizzano l’energia mentale, penetrano negli anfratti del corpo psichico rimuovendo le tensioni della mente e favorendo un’armonizzazione completa e tonificante dell’intero sistema psico-fisico dell’essere umano.
I rishi dell’India per sintonizzare l’organismo con una delle più importanti sorgenti di energia cosmica, idearono una pratica integrale e completa che, se correttamente eseguita, già da sola equivale a una intera sessione di yoga, convalidata fino al giorno d’oggi come una potente pratica terapeutica.

Non ci resta che conoscere i mantra e i nomi del sole da associare alla sequenza di movimenti corporali i quali, com’è noto ai praticanti yoga, vanno eseguiti nella presenza consapevole di tutto ciò che accade nell’istante promuovendo l’attitudine all’abbandono per far emergere quella parte di noi stessi che in sanscrito si chiama sakshi, ovvero il testimone, colui che osserva senza giudicare qualsiasi cosa insorga durante la pratica e, per estensione, durante la vita intera.

Come si legge nel prezioso libro di Apa P.Pant “Surya Namaskara Lo Yoga del Sole: “Quando voi siete in contatto costante di momento in momento con il nuovo siete realmente vivi”. E, andando sull’aspetto pratico: “prima di iniziare ciascun asana si dovrebbe pronunciare ad alta voce un nome del sole insieme con il pranava (OM) e il suo bija mantra, e le vibrazioni dovranno raggiungere fino in fondo tutte le fibre del corpo”.

Riporto qui di seguito le istruzioni complete, liberamente tratte dal libro citato.

I MANTRA E I NOMI DEL SOLE

Secondo la “vera” pratica del Surya Namaskara, i mantra quali veicoli di una chiara e trasparente consapevolezza mentale, sono parte essenziale dell’esercizio. I bija mantra o suoni seminali sono suoni evocativi che creano vibrazioni nel corpo e che rendono più energiche mente e intelletto. Su questo punto Apa P.Pant è esplicito: “senza i mantra gli esercizi del Surya Namaskara non sono completi”. Tutti i nomi del sole hanno differenti significati e tutti sono anticipati dalla sillaba mantrica OM (Pranava) che comprende la triade A U M.

I bija mantra sono:

  • AUM HRAM
  • AUM HRIM
  • AUM HRUM
  • AUM HRAIM
  • AUM HRAUM
  • AUMA HRAH

Ed ecco i nomi del sole con i loro significati:

  1. Mitra = amico
  2. Ravi = lucente
  3. Surya = bella luce
  4. Bhanu = brillante
  5. Khaga = che si muove nel cielo
  6. Pushanv = donatore di forza
  7. Hiranya garbha = coperto d’oro
  8. Marichi = signore dell’alba
  9. Aditya = figlio di Aditi
  10. Savitri = benefattore
  11. Arka = energia
  12. Bhaskara = che conduce all’illuminazione

I mantra completi sono i seguenti:

  1. Aum Hram Mitraya Namah
  2. Aum Hrim Ravaye Namah
  3. Aum Hrum Suryaya Namah
  4. Aum Hraim Bhanave Namah
  5. Aum Hraum Khagaya Namah
  6. Aum Hrah Pushne Namah
  7. Aum Hram Hiranyagarbhaya Namah
  8. Aum Hrim Marechaye Namah
  9. Aum Hrum Adityaya Namah
  10. Aum Hraim Savitre Namah
  11. Aum Hraum Arkaya Namah
  12. Aum Hrah Bhaskaraya Namah

QUANDO ESEGUIRE IL SALUTO AL SOLE

Il momento migliore per eseguire questa pratica è senza dubbio il mattino, al sorgere del sole. Se ciò non è possibile, ogni momento prima della colazione può andare bene. Se si è impossibilitati al mattino, lo si può fare anche la sera, sempre a digiuno (almeno due ore prima dall’assunzione di cibo), rivolgendosi nella direzione del sole e, se a certe latitudini ciò è difficile, guardando verso nord. La durata dell’esecuzione può variare, naturalmente, a seconda di ciascuno. Apa P. Pant suggerisce una pratica di 15-20 minuti al giorno per arrivare ad eseguire un minimo di 12 ripetizioni del Surya Namaskara completo.

Sarebbero ancora molte le suggestioni, le intuizioni e gli approfondimenti legati alla pratica yogica dal nome così poetico, il Saluto al Sole! Ma in questa sede ho voluto dedicare spazio all’aspetto sonoro che con i bija mantra e i nomi di Surya può restituire al Saluto un’armonia e coerenza ancora più enfatiche. In fondo, il canto è la forma di comunicazione al divino più pura che ci sia, più penetrante e incisiva di mille preghiere e suppliche espresse con parole senz’anima.

Sono certa che ciascuno troverà nella sua diretta esperienza di celebrazione mattutina, tutti i tasselli del meraviglioso mosaico che si compone a partire da un umile e potente gesto: il ringraziamento a un nuovo giorno che inizia, che sia guidato dal Sole della Chiara Visione che conduce “dall’ignoranza alla conoscenza, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita eterna”: Om asato ma sat gamaya, tamaso ma jyotir gamaya, mrityur ma amritam gamaya.

Per approfondire sul significato di questo fondamentale mantra vedico Om Asato Ma:
https://ilmestieredeldare.blogspot.com/2020/11/il-significato-del-mantra-om-asato-ma.html

Cecilia Martino

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