Tableaux-lunatiques nasce molto tempo fa come processo poetico psicomagico su carta.
“Laura Shashi vive sulla collina davanti al mare; Dopo anni di peregrinazioni e performance – a Bologna in case e teatri occupati, a Parigi come videomaker, da Los Angeles a New York con la dance meditation – pianta tutto, Ora adesso dalla collina, come spore fa apparire i suoi tableaux-lunatiques, sono semi con cui vuole cambiare il mondo, segni parole immagini che spersi dal vento desidera cadano nei cuori aridi e li facciano tornare viventi sensibili a nove visioni.
Tutto è collegato, Laura cura, non impone le mani sulle ferite ma stende un velo leggero di colore e lettere su carta che spedisce al mondo alla terra: spera e lavora instancabile; questi tableaux sono già mille ma saranno diecimila un milione un miliardo uno per ogni abitante, un sogno bambina che si espande, una rivoluzione gentile planetaria come milioni di farfalle che sollevano un elefante.”
— Giuliano Nannipieri
Durante il mio ultimo viaggio in India, dove sono andata per studiare Yoga, mi sono appassionata al culto della Dea Madre, figura fondamentale della religiosità indiana autoctona.
Le Dee (Devi è presente sotto forma di varie divinità femminili) racchiudono molteplici aspetti, che vanno da quello quasi intimo di Ma, la madre amorevole a cui rivolgersi nel momento del bisogno, a quello cosmico di JaganMata, Madre dell’Universo, che sconfigge i demoni del Male.
Il culto di queste dee suggerisce che il devoto incontra direttamente una spiritualità rinnovatrice e liberatrice, attraverso tutto ciò che è proibito dall’ordine sociale stabilito.
Infatti nel processo di apprendimento spirituale, la Dea è la musa che guida e ci ispira. Lei è la sacerdotessa che ci dispiega la verità interiore.
Secondo il Mahabharata, infatti, la Dea Madre diventa radice metafisica dello stesse esistere: lei è l’eterna difenditrice del Dharma e della verità, la promotrice di ogni felicità e colei che dona salvezza e prosperità.
Quest’anno ho creato una speciale edizione limitata di cartoline e stampe su carta di Tableaux_Lunatiques che ho chiamato Yoga Mala, dedicata alle donne e all’intuizione yogica del divino femminino. Mentre disegnavo le divinità hanno attirato la mia attenzione soprattutto la dea Tara, Lakshmi e la dea Kali.
La Tara Verde è una divinità medicina che si invoca per chiedere aiuto e protezione. Il mantra che la invoca è “OM TARE TUTTARE TURE SOHA” che significa approssimativamente: “Om, Liberatrice che elimini ogni paura e che concedi ogni successo, possano le tue benedizioni radicarsi nel nostro cuore”.
Lakshmi è, nella tradizione induista, una Divinità femminile tra le più benevole, associata alla luce, alla prosperità (sia materiale sia spirituale) e alla purezza.
In India e ovunque si pratichi l’induismo Lakshmi è la Dea della ricchezza, della fortuna e dell’abbondanza la cui immagine si trova in ogni casa, a protezione del benessere e della prosperità della famiglia.
Kali è forse la Dea più nota del pantheon induista, è la Dea dell’energia femminile attiva e dirompente, dalla potenza inarrestabile, erede dell’antica Dea della morte e della trasformazione. Una volta l’ho interpretata durante un rituale insieme ad altre donne per riscoprire il potere che c’è dentro noi donne quando siamo connesse con le nostre radici.
E adesso è la mia preferita in assoluto.
In ogni Tableau c’è un messaggio che l’Universo vuole condividere con noi; come il nostro amuleto personale che ci porta intuizione e direzione per il ruolo molto forte che le donne hanno in questo cambiamento.
Durante il mio processo di guarigione spirituale e allineamento metafisico con l’Universo ho scelto alcune frasi dei Maestri che mi hanno mostrato i Life Codes, come Ralph Waldo Trine, e le ho scritte come brevi messaggi nel retro degli originali Tableaux_Lunatiques con l’intento di aumentare la mia evoluzione personale e l’evoluzione della coscienza collettiva.
Qui di seguito la poesia che è scritta dietro la dea Kali:
O God! I am one forever
With Thee by the glory of birth.
The celestial powers proclaim it
To the utmost bounds of the earth.
I think of this birthright immortal,
And my being expands like a rose,
As an odorous cloud of incense
Around and above me flows.
A glorious song of rejoicing
In an innermost spirit I hear,
And it sounds like heavenly voices,
In a chorus divine and clear.
And I feel a power uprising,
Like the power of an embryo god.
With a glorious wall it surrounds me,
And lifts me up from the sod
— Ralph Waldo Trine
In tune with the Infinite
Enjoy the new collection,
Namaste