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Tempo di lettura:4 minuti, 7 secondi

Negli ultimi anni ho praticato moltissime meditazioni ma quella che mi ha cambiato di più e che pratico ancora dopo tanto tempo è la meditazione Vipassana.

Grazie a questo tipo di meditazione sono diventato consapevole di aspetti interiori di cui prima non sapevo neanche l’esistenza e questo mi ha fatto crescere moltissimo. Ho appreso a vedere la realtà senza filtri, ad accettarla per quello che è, a non essere schivo dell’attaccamento e dell’avversione, ad osservare la mente come un testimone e potrei continuare.

Vista la situazione che tutto il mondo sta vivendo, ho pensato di scrivere un articolo in cui spiego brevemente e semplicemente alcuni dei principi base della meditazione Vipassana con la speranza che ti aiutino a meditare e ad affrontare questo momento difficile.

Il respiro

Uno dei principi che sono alla base delle Vipassana è la respirazione. Il respiro è uno degli strumenti in assoluto più preziosi per chi vuole meditare e concentrarsi, non solo calma e concentra la mente, ma permette anche di osservarla. E’ in assoluto una delle tecniche di meditazione più semplici e allo stesso tempo più profonde che ho praticato in questi ultimi anni di ricerca spirituale. Perfino il Buddha praticò a lungo questa meditazione prima raggiungere l’illuminazione. Attualmente questa tecnica è spesso usata anche in psicoterapia e nella medicina comportamentale come modo per rilassarsi profondamente.

A differenza del pranayama, la meditazione sul respiro non è una tecnica per modificare la respirazione.

Si sta semplicemente seduti, in silenzio, osservando il respiro che entra e che esce dalle narici. In alternativa è possibile osservare il movimento dell’addome che segue il ritmo della respirazione.

Durante la pratica è fondamentale non modificare affatto il respiro, bisogna lasciare che la respirazione sia naturale. Tutto quello che bisogna fare è osservare consapevolmente la respirazione. Semplice e pura osservazione. E’ importante sentire la respirazione e non, come molte persone fanno, immaginarla. Nella Vipassana non c’è immaginazione, ma osservazione profonda della realtà, così com’è nel momento presente.

La consapevolezza

Un altro aspetto importantissimo della meditazione Vipassana è Sati, cioè la consapevolezza. E’ una qualità fondamentale non solo nella meditazione ma soprattutto nella vita.

Quando non si è consapevoli della propria mente, si vive una vita in cui tutte le azioni sono “reazioni inconsapevoli”, attitudine che spesso crea tanti problemi.

La consapevolezza è una delle cose più preziose al mondo e tra le poche che ancora non si possono comprare. Bisogna coltivarla con la pratica della meditazione. Così come un seme innaffiato e curato darà prima o poi una piantina, allo stesso modo la meditazione Vipassana donerà consapevolezza a qualunque praticante.

Più si medita e più si diventa consapevoli di se stessi, del proprio corpo, delle proprie emozioni della propria mente e delle proprie azioni. Piano piano si passa da “reazioni inconsapevoli” ad “azioni sempre più consapevoli”.

Provare per credere 😉

L’equanimità

Un altro principio che sta alla base della meditazione Vipassana è l’equanimità (Anitya, in sanscrito).

Coltivare l’equanimità è fondamentale per combattere due tra i peggiori “veleni mentali”: l’attaccamento e l’avversione.

L’attaccamento consiste nell’aggrapparsi a tutto ciò che dalla mente è considerato piacevole (pensieri belli, oggetti, cibo buono, emozioni gradevoli, ideologie, corpo giovane etc…. e l’avversione invece consiste nell’evitare e rifiutare tutto ciò che è considerato spiacevole (pensieri negativi, sensazioni fastidiose, emozioni sgradevoli, etc…)

Ma se ci guardiamo ci soffermiamo un attimo ad osservare cosa provocano questi atteggiamenti, possiamo facilmente vedere che rincorrere continuamente il piacere ed evitare ciò’ che è spiacevole, non porta lontano. Spesso ciò che è negativo oggi, è benefico domani, e ciò che invece sempre piacevole nel momento presente, può creare problemi in futuro. Per non parlare poi dell’agitazione mentale che tutto questo causa.

Per evitare di essere schiavi dell’attaccamento e dell’avversione, bisogna coltivare l’equanimità.

Questa qualità consente di accettare il momento presente così com’è senza rifiutare le cose spiacevoli e ricordare il piacevole. Questo porta ad una profonda pace interiore e totale accettazione del qui ed ora, fondamentali in questo momento storico per mantenere la calma e continuare la propria vita nonostante l’Italia, e non solo, sembrano fermarsi.

Conclusioni

In questo articolo ho voluto focalizzarmi solamente su due qualità ed 1 tecnica in modo da darti poche indicazioni ma molto importanti per la pratica personale. Come spiego ripetutamente in Meseditazione, un corso online che ho creato recentemente, è fondamentale tenere a mente che le qualità di cui ho parlato in questo articolo non sono innate ma che possono essere sviluppate, proprio come dei muscoli. Più ci si allena meditando sul respiro e più si sviluppano. La pratica della meditazione è fondamentale per coltivare queste qualità non solo durante le meditazioni ma soprattutto nella vita di tutti i giorni.

Con la speranza che la meditazione sul respiro e le parole di questo articolo ti aiutino ad affrontare con tanta consapevolezza ed equanimità questo periodo difficile che stiamo vivendo.

Andrea di AtuttoYoga

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2 thoughts on “Le basi della meditazione Vipassana

  1. Buongiorno. Io già pratico meditazione, ma i troppi pensieri non mi aiutano a staccarmi dal quotidiano. Per problemi alla schiena, a volte faccio delle asana che comunque mi aiutano a camminare e lavorare. Il problema grosso è che adesso non lavoro più e non potrei pagare un corso online. Namaste 🙏

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