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Tempo di lettura:10 minuti, 21 secondi

In questa nostra epoca i tempi sono scanditi da un ritmo frenetico; corriamo di qua e di là presi da mille impegni e non abbiamo mai il tempo di fermarci. Le rare volte in cui abbiamo del tempo per noi, lo spendiamo alla ricerca di esperienze nuove e piacevoli ma che alla fine non ci portano ad una felicità duratura.
Al giorno d’oggi la nostra mente è costantemente distratta da tantissimi stimoli esterni come film, pubblicità, social network, etc.. e ci suggerisce di desiderare sempre di più, di non essere mai sazi. Questo ci porta ancora più lontani dalla felicità e dall’appagamento e anche sempre meno capaci di concentrazione.
Questo è un punto importante: quando siamo concentrati, la nostra mente diventa calma e silenziosa, quando riusciamo a concentrare i pensieri su di un solo oggetto, il continuo brusio interiore si calma. In effetti, quel senso di appagamento che viviamo quando la mente è concentrata deriva spesso non tanto da ciò che facciamo, ma dal fatto che, intenti in qualcosa, ci lasciamo alle spalle preoccupazioni e problemi.

Purtroppo, questo tipo di attività è un breve intervallo di pace. Quando la mente torna ad essere distratta ed alla sua normale routine di vagabondaggio senza meta, si dissipa l’energia tra i ricordi e i progetti per il futuro e si trascura ciò che è a portata di mano.

Per ottenere un appagamento più duraturo è necessario educare la mente con la meditazione. Molte persone che si avvicinano alla meditazione pensano che sia una pratica che faccia bene solo alla mente ma in realtà ha effetti positivi anche sul corpo.
Secondo lo yoga, ma anche secondo molte altre discipline orientali, il corpo non è altro che la manifestazione grossolana della mente e quest’ultima è la manifestazione sottile del corpo. Quindi mente e corpo sono strettamente in relazione.
Questa correlazione può essere facilmente osservata, ad esempio quando siamo stressati o preoccupati per qualcosa.
Cosa succede al nostro corpo in queste occasioni?
E’ più rigido, spesso insorgono mal di schiena, dolori alla cervicale, problemi digestivi o molti altri squilibri che sono purtroppo ad oggi sempre più comuni.
Come diceva il grande maestro Yoga Swami Sivananda: “Diventerai quello che pensi. Il Pensiero può fare qualsiasi cosa, può operare meraviglie, fare miracoli e viaggiare a velocità inimmaginabile. Esso è una forza dinamica prodotta dalle vibrazioni del Prana psichico sulla materia cerebrale; è una forza come la gravitazione, la coesione e la repulsione”.

PERCHÈ MEDITARE?
La società odierna ha ritmi convulsi, pressanti e le persone sempre più cariche di impegni non riescono più a gestire ansia, stress, sbalzi emotivi, pressione lavorativa. Cosa succede in questi casi al nostro corpo?

Quando siamo esposti ad un evento stressante, il nostro corpo attiva il sistema nervoso simpatico, responsabile della reazione detta “di fuga o di lotta” che, quando attivata, aumenta la produzione di una molecola denominata NF-kB. Questa molecola combatte lo stimolo negativo attivando i geni per produrre una proteina chiamata citochina, che provoca infiammazione a livello cellulare.
Perché questa reazione è così importante? Mentre il processo infiammatorio è molto efficace nel breve termine, se lo stress persiste questa infiammazione permane nel tempo e può portare ad un rischio più elevato di contrarre alcune malattie, compresi i tumori, oltre a indurre un invecchiamento accelerato e renderci più tendenti alla depressione. Questo processo infiammatorio avrebbe avuto un ruolo importante nella nostra preistoria da cacciatori-raccoglitori, in quanto ha collegato la risposta di fuga o di lotta ad un’espressione genetica proinfiammatoria in grado di fornire protezione quando vi era un maggior rischio di contrarre infezioni batteriche da ferite, ma anche se questo meccanismo funzionava a meraviglia quando il nostro stress esisteva nel mondo primitivo (pensiamo all’esempio di essere attaccati da un animale selvatico), nella società odierna, dove lo stress è innanzitutto il risultato di minacce psicologiche, questa risposta è controproducente in quanto spiana la strada a malattie legate all’infiammazione, sia psichiatriche che fisiche. Le persone che praticano discipline fisiche e spirituali come lo yoga e la meditazione riscontrano una diminuzione dell’espressione genetica pro-infiammatoria. “Milioni di persone in tutto il mondo godono già dei benefici di pratiche come yoga o meditazione, ma ciò che forse non realizzano è che questi benefici iniziano a livello molecolare e possono cambiare il modo in cui il nostro codice genetico reagisce agli stimoli”, ha affermato la ricercatrice Ivana Buric del Brain, Belief and Behavior Lab presso il Centro per la Psicologia, il Comportamento e l’Autorealizzazione dell’Università di Coventry. “lo yoga e la meditazione stanno lasciando ciò che chiamiamo una firma molecolare nelle nostre cellule, che inverte l’effetto che lo stress o l’ansia esercitano sul corpo, cambiando il modo in cui i nostri geni si esprimono. Detto semplicemente, le pratiche ascetiche inducono il nostro cervello a guidare i nostri processi cellulari lungo un cammino che migliora il nostro benessere”

I BENEFICI DELLA MEDITAZIONE
Ora che abbiamo capito che la meditazione agisce sia sulla mente che sul corpo e che la pratica meditativa se fatta con costanza influenza positivamente il nostro organismo addirittura a livello molecolare, andiamo a vedere quali sono nello specifico i suoi effetti.

1. CERVELLO E UMORE
Prima di tutto i benefici della meditazione si manifestano sul cervello e di conseguenza anche sull’umore, diversi studi hanno dimostrato che riduce lo stress,
l’ansia, combatte la depressione e gli attacchi di panico. Parlando di yoga e meditazione in gravidanza, la loro pratica costante riduce i sintomi da depressione post-parto e aiuta a rinforzare il legame con il feto. Secondo un gruppo di neuro scienziati di Harvard che hanno condotto un esperimento la pratica regolare della meditazione aumenta la concentrazione di materia grigia in corrispondenza delle aree del cervello coinvolte nell’apprendimento e nella memoria, ed in quelle che regolano le emozioni, il senso di sé e la prospettiva.
Altri studi infine dimostrano che meditare riduce tossicodipendenza e alcolismo, e migliora invece la vigilanza psicomotoria, e la capacità del cervello di generare onde gamma.

2. CONCENTRAZIONE E COMPETENZE
Meditare migliora la concentrazione, l’attenzione e la capacità di lavorare sotto stress, migliora l’elaborazione delle informazioni e il processo decisionale, dona forza mentale, resilienza e intelligenza emotiva, rende più forti in situazioni di dolore e rende più creativi.

3. CORPO E SALUTE
Meditare riduce il rischio di malattie cardiache e ictus, riduce la pressione sanguigna, diminuisce i disturbi infiammatori, aiuta a gestire la frequenza cardiaca e respiratoria.

COME MEDITARE
Naturalmente la meditazione yoga è una pratica da apprendere poco alla volta, sebbene sia molto più accessibile di quanto si possa pensare. Ci sono tuttavia alcune regole da rispettare quando si vuole meditare, in modo tale da farlo correttamente.
Prima di iniziare cercate di avere l’ambiente e l’attitudine giusti: il vostro spazio per la meditazione, l’orario, la salute fisica e lo stato mentale indicano che siete pronti per volgervi all’interno di voi. Si possono eliminare molti ostacoli creando un ambiente che induca alla meditazione.

1. Il luogo
La cosa migliore è riservare un angolo particolare di una stanza o una stanza a parte per la meditazione Si dovrà mantenere questo spazio ordinato e pulito libero da vibrazioni e associazioni che possono distrarre.

2. L’orario
La regolarità di orario, luogo e pratica sono estremamente importanti: la regolarità condiziona la mente a rallentare quasi subito le sue attività. Gli orari più efficaci sono l’alba o il tramonto (l’orario migliore è il brahmamuhurta, tra le 4 e le 5 del mattino)

3. L’abitudine
È importante essere costanti nella pratica meditando sempre alla stessa ora. La mente subconscia ha bisogno di regolarità per sviluppare l’abitudine di posarsi e concentrarsi facilmente. Iniziate con 15 o 20 minuti di pratica giornaliera e gradualmente aumentate il tempo; Una volta consolidata la pratica, sentirete il bisogno di meditare ogni mattina.

4. Sedersi con la schiena dritta
Per iniziare a meditare è necessario sedersi su una superficie rigida, che sia su una sedia o sul pavimento, anche con l’ausilio di cuscini o di un tappetino da ginnastica. La posizione ideale è quella con le gambe incrociate e il dorso dei piedi appoggiati sulle gambe opposte. Si tratta di una posizione non semplicissima, per cui si può iniziare anche con una versione facilitata, con i piedi poggiati per terra. Una volta seduti, dovrete immaginare di essere attaccati ad un filo, che dalla testa tira verso l’alto il collo e la colonna vertebrale: questo vi porterà a mantenere una posizione eretta.

5. Rilassare il proprio corpo
Una volta trovata la giusta posizione, la tecnica di meditazione yoga prevede di rilassare il corpo, concentrando l’attenzione su ogni sua parte, partendo dal basso e procedendo verso l’alto. Partite quindi dai piedi, salendo poi verso le gambe, poi al busto, senza scordare le braccia, e via di seguito, concentrando in particolare l’attenzione sulle parti del corpo che durante la giornata tendono ad accumulare maggiormente la tensione, come ad esempio il collo e le spalle. Eseguite questo percorso lentamente, rilassando i muscoli e lasciando andare le tensioni mano a mano che vi concentrate su specifiche aree del vostro corpo.

6. Restare seduti in silenzio
Una volta che si sono compiuti i primi due step, è il momento di fermarsi, di restare immobili, circondandosi dal silenzio. In questo modo acquisirete consapevolezza dello spazio attorno a voi, nonché del vostro corpo.

7. Respirare
A questo punto bisogna concentrare la propria attenzione sulla respirazione. Utilizzate il diaframma per effettuare dei respiri profondi, avvertendo i vostri polmoni che si gonfiano e si sgonfiano e percependo l’aria che entra ed esce dal vostro corpo. Poi rallentate il respiro fino a quando diventa impercettibile, leggero e silenzioso. Questa tecnica stabilizza il prana e acquieta la mente.

8. Svuotare la mente
Durante gli esercizi di meditazione yoga dovrete cercare di mantenere la mente rilassata. Questo significa che se pensieri esterni vi sfioreranno la mente, dovrete osservarli senza giudicarli, per poi riportare l’attenzione al vostro corpo.

9. Scegliere un punto di concentrazione
Scegliete un punto focale su cui poter fissare la mente, essa ha bisogno di un punto di ancoraggio per radicarsi, poiché di solito passa molto tempo a sognare a occhi aperti, scollegata dal presente. Per coloro che sono prevalentemente intellettuali, l’oggetto di focalizzazione dovrebbe essere visualizzato nel punto tra le sopracciglia mentre per coloro che sono tendenzialmente emotivi, si dovrebbe visualizzare nel plesso cardiaco.

10. Utilizzare un mantra
La meditazione yoga può essere agevolata utilizzando una sorta di mantra, ossia una frase da ripetere nel corso della meditazione, ad alta voce o nella propria mente. Questo vi aiuterà a concentrarvi meglio.

11. Dare spazio alla mente
All’inizio permettete alla mente di vagare un po’; Salterà da una parte all’altra, ma alla fine si concentrerà, man mano che si concentra il prana. La mente deve essere liberata molto gradualmente dai suoi molti strati di agitazione emotiva. Con la vostra mente siate fermi e gentili allo stesso tempo.

12. Puro pensiero
La meditazione si verifica quando raggiungete uno stato di puro pensiero, pur nella consapevolezza della dualità, della separazione fra voi e l’oggetto della vostra concentrazione.

13. Samadhi
Dopo una lunga pratica la dualità scompare e si raggiunge uno stato di consapevolezza superiore.

È poco probabile che si riesca a controllare la mente in una breve sessione di meditazione se per il resto del tempo la lasciate vagare a briglia sciolta. Più tempo dedicherete a tenere controllata la mente, più presto sarete in grado di concentrarvi quando meditate.
Per mantenere la mente concentrata, per esempio, mentre camminate provate a sincronizzare il passo con il respiro; quando leggete provate a fermarvi alla fine di ogni capitolo e come esercizio di concentrazione verificate quante cose vi ricordate. Mantenete il vostro pensiero più positivo possibile. Quando la pace della mente rischia di essere compromessa dalla collera o dall’insoddisfazione, si può recuperare la calma focalizzandosi sull’emozione opposta, contrapponendo, per esempio, l’amore all’odio e la fede o la speranza al dubbio.
Usando queste semplici tecniche, abituerete lentamente la mente alla concentrazione. Comincerete a notare che l’influenza esterna è meno forte di prima, e il vostro umore rimarrà costante. Raggiungerete la certezza che pur in mezzo ai cambiamenti, che sono l’essenza della vita, vi sentirete sicuri e imperturbabili.

Bibliografia

– “Il nuovo libro dello Yoga” a cura di Lucinda Lidell, edizioni Red
– “La potenza del pensiero” – Swami Sivananda; edizioni Babaji
www.meditazionezen.it
www.meditazioneavanzata.com

di Priscilla “Parvati” Manari
Lezioni di gruppo in diversi centri a Roma.
LEZIONI PRIVATE SU RICHIESTA.

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