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Ritengo che il concetto di sankalpa sia molto affascinante. Si tratta, infatti, di qualcosa che nasce in ambito yogico ma che può essere utilizzato e applicato da chiunque. Andiamo a vedere nel dettaglio.

Sankalpa è una parola di origine sanscrita formata da due parti: kalpa, che significa voto o promessa e san che essenzialmente svolge un ruolo rafforzativo. Quindi il sankalpa è una promessa che facciamo a noi stessi, qualcosa che a cui teniamo e che vogliamo vedere realizzata con tutto il nostro cuore.

Tutti noi, yogini e non, abbiamo i nostri desideri profondi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i buoni propositi che facciamo (vedi ogni inizio d’anno), si perdono strada facendo. Questo accade perché per realizzare un’intenzione, sono necessarie costanza e convinzione e solo una mente calma e concentrata permette di dare spazio e far crescere queste ultime.

Nello yoga, il sankalpa trova la sua terra d’elezione nella pratica dello Yoga Nidra, in cui attraverso passaggi ben definiti, l’insegnante porta l’allievo in uno stato di dormiveglia in cui il corpo è rilassato e la mente calma e ricettiva. Momento ideale, quindi, per piantare il seme del proprio sankalpa.

Ma l’intenzione può essere anche un momento con cui aprire qualsiasi pratica yoga oppure concluderla (magari inserendola durante savasana).

Gli elementi fondamentali del sankalpa sono essenzialmente due: innanzitutto, deve trattarsi di una frase che formuliamo, dentro di noi, al tempo presente. Questo serve a non interporre una distanza tra noi e la nostra intenzione. In secondo luogo, deve essere breve e concisa, per rafforzare la sua efficacia.

Come già detto, la differenza, tra un’intenzione realizzata e un’altra che si è persa lungo la strada, la fa una mente quieta; ed è per questo che, se vogliamo rafforzare il nostro sankalpa un metodo efficace è quello di affidarsi alla meditazione.

Ritagliarsi giornalmente uno spazio e un tempo, anche di pochi minuti, per calmare la mente, può avere un’influenza positiva straordinaria, non solo sulla nostra vita ma anche sulla realizzazione di un proposito che ci sta particolarmente a cuore. Vediamo brevemente in che modo.

Quando, consapevolmente, decidiamo di ritagliarci, durante una giornata più o meno frenetica, il nostro spazio, stiamo già compiendo il primo fondamentale passo: fermarci. Non importa se il tempo a nostra disposizione non è molto. Il solo fatto di aver preso questa decisione ci rende più ricettivi. Il secondo passo è quello di metterci in ascolto del nostro respiro. Nient’altro. Nessuna aspettativa, nessuna ricerca di alcun risultato. Solo fermarci. E meno saremo alla ricerca di risultati, più saremo in grado di raccogliere i frutti. Non importa se abbiamo solo cinque minuti, l’importante è trovarsi un piccolo spazio tutto nostro, dove nessuno possa disturbarci, dove, anche solo per pochi minuti, possiamo ascoltare il respiro, il battito del nostro cuore, osservare, senza giudicare, tutti i pensieri che (inesorabilmente) appariranno nella nostra mente. Osservarli e lasciarli andare. Nella consapevolezza che ogni pensiero come appare, scompare, che tutto è transitorio. Ed è proprio in quel preciso istante, breve che sia, che possiamo trovare la pace della mente e del cuore. Quello è il momento ideale per formulare la nostra intenzione, piantare il nostro seme e innaffiarlo con la nostra costanza. Sì, perché l’ultimo fondamentale passaggio è proprio questo. Nella ritualità, nel trovare ogni giorno quei minuti per calmare la mente e dare sempre maggiore forza al nostro sankalpa. E poiché dove va la nostra attenzione rivolgiamo la nostra azione, non dobbiamo stupirci se poi, naturalmente, ci troveremo a compiere quei passi necessari per realizzare l’intenzione iniziale.

Un altro piccolo trucco, che io stessa utilizzo, è quello di scrivere il sankalpa e magari utilizzare quella frase come segnalibro, oppure come post-it sul frigo o in qualsiasi altro posto riteniamo possa essere utile per “rinfrescarci la memoria” durante il giorno. Può sembrare una sciocchezza, ma mantenere il focus è quello che permette al nostro proposito di passare dalla teoria alla pratica.

Ecco, quindi, tutti i passaggi fondamentali per la realizzazione del sankalpa:

  • Fermarsi
  • Ascoltare e osservare
  • Formulare l’intenzione
  • Agire

Vale la pena provarci.

Marina Buccali

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