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Certo è che nascere attraverso una mamma che ha deciso di praticare Yoga durante la gravidanza è veramente un bel colpo di … “Karma!” Se poi la mamma già praticava Yoga prima di rimanere incinta allora è una gran fortuna! Nascere è un vero e proprio miracolo, ma “nascere bene” è un buon Karma, sia per la madre che per il figlio. Lo Yoga insegna da migliaia di anni che la nascita è un evento naturale. Nel mondo occidentale, in questi ultimi anni, il parto è invece considerato più come un intervento chirurgico (cesareo) che come un esercizio naturale. A livello evolutivo il parto programmato (se non necessario per problemi fisici sia del figlio che della madre), secondo lo Yoga, crea uno squilibrio energetico nel rapporto madre-figlio e con le Energie Cosmiche che avevano predisposto quella nascita in uno “spazio-tempo” ben preciso, per l’anima che ha liberamente deciso di incarnarsi. Lo Yoga prepara la mamma durante la gravidanza al momento del travaglio e delle “spinte finali” con asana (esercizi) e visualizzazioni che rendono elastici e sciolti i legamenti inguinali e la muscolatura del bacino e con respirazioni che “sintonizzano” mamma e figlio per collaborare insieme in quei preziosi istanti dell’espulsione. Il parto infatti, così come la gravidanza, sono momenti da vivere “in due”, collaboratori stretti di un legame karmico molto significativo. Avere un buon parto, con contrazioni ridotte a poche ore e gestite attraverso un’adeguata respirazione, dipenderà poi dalla preparazione che l’insegnante avrà dato alla yogini-gestante.

Saranno di grande beneficio delle visualizzazioni guidate con le tecniche di Yoga Nidra, di un parto naturale, sereno, immerse nella Natura, con musiche adatte a creare un ambiente armonioso e pieno di Prana. Ad esempio: “immaginarsi sedute dentro un ruscello con l’acqua che scorre, sedute con la schiena appoggiata alla parete di una roccia dalla quale scende acqua limpida di sorgente. Ascoltando musiche di acqua che scorre, visualizzando il bambino che scende, già in posizione e l’acqua che scorre, sui seni e sull’addome mentre il bacino è immerso nell’acqua. In acqua la dilatazione dell’utero è più rapida: visualizzare il bambino che “sguscia” fuori, rapido, fluido… la mamma immagina di prenderlo tra le braccia e di portarlo al seno. Il bimbo apre gli occhi e guarda la mamma: si sono riconosciuti!” Quello sguardo, quell’abbraccio, vissuti per giorni nelle pratiche meditative di preparazione al parto, ora sono reali! Quanto sia importante prepararsi a quell’abbraccio nei mesi precedenti al parto lo troverete testimoniato nel libro da alcune mamme che hanno vissuto quei momenti come mie allieve, e che dopo tanti anni ricordano ancora quel parto come il più bello e commovente della loro vita! La gestazione nello Yoga è un momento magico per la donna che segue con attenzione e direi con “sacralità” le energie in trasformazione del proprio corpo che accoglie un nuovo “essere” nel proprio grembo.

Durante la gravidanza lo Yoga sconsiglia, nel caso del primo figlio, di effettuare asana prima del quarto mese. Infatti nei primi tre mesi, per scongiurare pericolo di “aborto”, sarà positivo praticare respirazioni, rilassamenti e curare l’alimentazione naturale, evitando alcool, fumo e stress. Per lo Yoga la gestazione dovrebbe indurre la mamma a ritmi di “ascolto interiore”, di cambiamento amorevole delle proprie abitudine estroverse e concitate, per portare le proprie energie all’interno, creando così già dai primi mesi un “dialogo” con il bimbo che cresce nel proprio grembo. Lo Yoga consiglia di ascoltare musiche rilassanti, passeggiare a lungo in riva al mare, assorbire i raggi del Sole al tramonto, respirare in modo profondo e completo, per potenziare la propria capacità polmonare ed ossigenare tutto il corpo e la placenta.

Respirazione completa: (foto 1 – 2 – 3) sedute a gambe incrociate 1 – inspirare con le narici, portando l’addome e l’ombelico in fuori; 2 – allargare il torace e 3 – sollevare le spalle. Espirare portando l’ombelico e l’addome in dentro, abbassare il torace ed in fine le spalle e le clavicole. Lo Yoga, utile a mantenere la schiena elastica e sciolta, evitando dolori lombari dal sesto mese in poi, consiglia in gravidanza l’allungamento e la distensione della spina dorsale.

Il compasso (Upavistha Konasana): (foto 4 – 5) sedute a terra con le gambe divaricate 1 – inspirare mantenendo la schiena dritta e le braccia distese verso l’alto; 2 – espirando allungarsi in avanti senza forzare provando ad afferrare le caviglie o i piedi. Mantenere la posizione per 4/5 respiri, poi inspirando tornare in alto con le braccia e la schiena, ed esalando allungarsi ancora in avanti. (ripetere l’esercizio 5 volte).

Sarà poi assai utile per lenire i dolori lombari e far riposare bene il bimbo nel grembo la seguente posizione:

Il ponte (Setu Bandhasana) (foto 6 – 7) sdraiate in posizione supina piegare le gambe con le ginocchia divaricate e i talloni vicino ai glutei. Inspirare sollevando i glutei e il bacino portando, se necessario, le mani sotto ai glutei. Mantenere per alcuni respiri, poi esalando scendere con i glutei e la schiena a terra (ripetere 5 volte). Per rendere poi i legamenti inguinali più sciolti ed elastici e la zona del pube pronta al momento del parto a sostenere le spinte di espulsione, due posizioni Yoga assai utili, direi fondamentali, sono:

La farfalla (Baddha Konasana) (foto 8) sedute a terra piegare le gambe e portare le piante dei piedi una contro l’altra. Afferrare i piedi con le mani e respirando lentamente, molleggiare con le ginocchia in alto e in basso, cercando di rilassare il più possibile i muscoli all’interno delle cosce. All’inizio “tirano” un po’ ma piano piano si sciolgono e si distendono. Visualizzare la vagina come un fiore di Loto rovesciato, che lentamente si apre e visualizzare all’interno la sommità del capo del bimbo/a che è già in “posizione”.

Posizione accovacciata (Tulitasana) (foto 9) accovacciate sui piedi con la schiena appoggiata al muro, rilassare l’interno delle cosce, i glutei, il perineo, il pube. Respirare lentamente ed effettuare la precedente visualizzazione.

In questa posizione partoriscono molte donne orientali, quando la testa del bimbo ha imboccato la discesa. Questa posizione naturale facilita l’apertura dell’utero e la discesa del bambino. Lo Yoga consiglia di imparare bene questa posizione perché accelera il travaglio, riducendo le ore e l’intensità delle contrazioni. All’interno degli arti inferiori scorrono i canali energetici (nadi o meridiani) collegati con l’utero e le ovaie. Le posizioni precedenti facilitano lo scorrimento del Prana e agiscono sugli organi connessi.

L’alimentazione è inoltre molto importante in gravidanza per creare un bambino sano, avere un fisico che non prenda troppo peso, tonico ed elastico, e generare un buon latte. Allattare è un investimento sulla salute fisica e psichica del proprio figlio: “noi siamo il prodotto di ciò che mangiamo”, recita lo Yoga! Nel testo Lo Yoga della Luce troverete tante ricette per una gravidanza in “grande forma”.

Lo Yoga segue il flusso dell’Eterna Energia Cosmica, del respiro di Madre Terra, del battito del Cuore Universale. Oggi nell’Era dell’intelligenza artificiale, con le nascite in provetta, con tutti i diversi esperimenti scientifici, lo Yoga ci riporta ancora una volta alla consapevolezza della nostra vera connessione con la Matrice Universale, unica Fonte del nostro Sé Interiore. Tutte le yogini in gravidanza, attraverso le pratiche Yoga potranno scoprire la gioia della nuova propria Missione di madri!

Elisabetta Furlan insegna Yoga da oltre quarant’anni ad adulti, gestanti e bambini nel suo Istituto Accademia Yoga, fondato nel 1969 dal M°. Giorgio Furlan.

Testo: Lo Yoga della Luce – Ed. Tecniche Nuove

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