Secondo Patanjali, lo stato di Yoga (Samadhi) avviene quando riusciamo a controllare le “vritti” (i vortici e i movimenti del contenuto mentale) lasciando che la pura Coscienza del Sé si riveli, liberandola dalle catene dell’oscurità in cui è avvolta; causa di tutte le sofferenze.
Gli Yoga Sutra istruiscono su come rimuovere l’ignoranza: “La pratica ininterrotta della consapevolezza e la discriminazione tra ciò che è reale e ciò che è irreale, rimuove gli ostacoli” afferma Patanjali.
Se si vuole intraprendere il viaggio dell’auto-conoscenza si può imparare ad essere attenti, desti e consapevoli in ogni momento della vita quotidiana dedicandosi alla vera pratica della via dello yoga.
Lo yoga consiste essenzialmente nel rimuovere, affrontandoli, gli ostacoli che affliggono la mente e il corpo. Sono qui proposte alcune Posture e Respirazioni yogiche che possono aiutare ad attenuare, attraverso la pratica, gli effetti indesiderati degli ostacoli anch’essi descritti, per riconoscerli nella vita quotidiana.
Vyadhi = debolezza, malattia
“Rigidità e inflessibilità sono allieve della morte: il movimento dell’energia vitale è principio di guarigione e annienta la malattia”. La rigidezza è una perdita di equilibrio e di armonia. Se il corpo e la mente sono in squilibrio, ci sarà la malattia e l’inflessibilità e il Sé superiore non potrà esprimersi attraverso di essi generando debolezza nella mente e fragilità nel sistema immunitario.
Postura dell’inversione delle braccia in Dandasana
Riequilibrare corpo e mente attraverso Apana Vayu e Prana Vayu per mantenere l’apparato circolatorio pulito e in salute, mantenere una buona capacità digestiva e un’efficiente eliminazione. In questo esercizio di Garba Yoga si decongestiona il ristagno del muco che causa l’infiammazione dei seni paranasali provocando la sinusite:
Sdraiarsi sul fianco destro e respirare lentamente 15 volte, mantenere il braccio sinistro verso l’alto, perpendicolare alla spalla; cambiare fianco e ripetere sul lato sinistro. Negli ultimi 3 respiri si avverte un cambio di polarità, come se la forza gravitazionale tirasse in su il braccio. Questo è dovuto allo scorrimento dell’”astuccio” della spalla che dà la sensazione di liberare verso l’alto l’arto, e va seguita!
Inoltre per avere una buona salute, bisogna ricordare di riposare e dormire a sufficienza mantenendo una visione della vita positiva e gioiosa in tutte le circostanze.
Styana = pigrizia mentale, apatia, procrastinazione
La pigrizia mentale si produce quando non si può mantenere un’attenzione continua per mancanza di energia e mancanza di intenzioni chiare rivolte al proprio modo di vivere, per superare questo ostacolo:
Esercizio di Respirazione per rigenerare l’energia maschile e quella femminile
Il Tantra Yoga offre un esercizio meraviglioso da eseguire in due per uscire dal ristagno energetico fisico e mentale e rivitalizzare le frequenze di entrambe i poli maschile e femminile. Il Tantra ha come fondamento il corpo partendo dal quale si può uscire dal torpore e risvegliarsi all’esperienza piena della vita, senza umiliarne la sua oscurità momentanea.
Chiedere ad un amico/a di fare insieme questo semplice esercizio dove si produce all’unisono e a rotazione, una ricarica energetica con la semplice inspirazione ed espirazione, attingendo alle risorse vitali insite in ogni individuo.
Tenersi per mano a turno con i palmi rivolti verso l’alto ad accogliere quelli del partner rivolti verso il basso, compiere insieme 10 respiri per poi invertire la posizione dei reciproci palmi, nel mudra di Ganesh, e fare altri 10 respiri. Mentre si esegue la respirazione è fondamentale guardarsi dritto negli occhi senza chiuderli, e ricordare di convogliare il flusso energetico, stringendosi le dita a vicenda, quando si Espira, mentre in fase di Ispirazione le dita si rilassano.
Imparare a stabilire le priorità e la direzione della propria vita dipende dal vivere con intenzione ed equilibrio nell’apparente divisione tra i poli femminile e maschile. Questo addestramento porta a dare attenzione alle cose importanti e a disperdere meno l’energia vitale.
E’ possibile creare più energia, Yogananda diceva: “La volontà dirige l’energia e l’energia agisce sulla materia. Più grande la volontà, più forte l’energia”. L’energia è una chiave importante della vita spirituale. Tutta la materia, inclusi gli esseri umani, sono una manifestazione di energia. L’energia non ha limiti, è infinita, noi possiamo attrarne dall’Universo quanta ne vogliamo. Gioia ed energia vanno di pari passo, se si possiede un’energia alta, non si può essere tristi o depressi, e se si è gioiosi o entusiasti, si avrà molta energia. Quando sintonizziamo il potere della volontà con quello del nostro “Sè” illuminato, diventiamo illimitati e divini.
Samshaya = dubbio
Quando dentro di noi si insinua il dubbio demolitore,la causa può essere un eccesso di Vata Dosha, troppo lavorio mentale purtroppo crea routine di pensiero ossessivo e deleterio, distoglie dal momento presente e fa oscillare la mente tra passato e futuro.
I dubbi possono essere positivi quando stimolano una critica e una ricerca costruttiva, ma distruttivi se creano disagio, inquietudine e impazienza.
Urdhva Dhanurasana
La postura del ponte insegna due cose importanti: imparare a sollevare il peso del corpo distribuendolo equamente sui 4 appoggi delle mani e dei piedi e imparare, contemporaneamente, a radicarsi.
Inspirare lentamente mettendo la schiena a terra piegando sia le ginocchia che i gomiti, tenendo piante dei piedi e palmi delle mani paralleli, aderenti a terra. Non avere fretta di entrare subito nel ponte e per chi è principiante l’esercizio si svolge bene anche respirando fermi in questo allineamento preparatorio, sollevando soltanto il bacino, e rimanendo con i gomiti flessi, senza stendere le braccia.
Per i più avanzati inspirare e sollevare il bacino stendendo le braccia, rilassando il collo, permettendo alla testa di restare appesa mentre il peso del corpo si dirige verso le piante dei piedi (per non stressare inutilmente polsi e spalle). Restare in postura 5 respiri e poi piegando i gomiti scendere giù Inspirando lentamente per riposare alcuni respiri con la testa e la schiena a terra, ma senza uscire dall’allineamento gomiti e ginocchia paralleli.
Se si ripete il ponte nella versione principianti o avanzata per 3 volte, si nota che la mente è unita cosi imprescindibilmente al corpo tanto da ristabilire un pensare non più duale e privo di dubbi.
Evitare di accumulare Vata Dosha nella mente, farla riposare sospendendo il monologo interno volontariamente. è possibile radicarsi mentre ci si espande ? La risposta è si! Le asana come questa lo dimostrano, basta non dimenticarlo.
Pramada = negligenza
Questo ostacolo ha un collegamento importante col 4° chakra, Anhahata, ”il non percosso”, sempre vigile e attento ai propri comportamenti, poichè dispensatore di amore incondizionato, capace di dare e ricevere senza conflitti se ben funzionante. Cosa vuol dire essere negligenti? Per esempio nella vita quando ci si comporta in modo superficiale, senza prevedere gli effetti delle proprie azioni, oppure nella pratica yoga quando si tralasciano le prescrizioni fondamentali e dunque ci si dimentica che la propria e altrui felicità, è realmente una “pratica” amorevole verso se stessi e verso chi ci circonda, anche nelle cose meno visibili.
Una chiave per aprire il chakra del cuore
La superficialità si sconfigge con la profondità: sedersi a gambe incrociate o su una sedia, con la schiena eretta, ancorare le dita nel mudra di Ganesh davanti al cuore con i gomiti flessi, iniziare a Inspirare sollevando i gomiti, ma non le spalle, e ad Espirare molto lentamente abbassando le braccia, ma non il mudra delle mani, che resta “vigile” e stabile all’altezza del cuore. Ad ogni Inspirazione si richiama alla memoria un piccolo fatto doloroso del proprio passato e quando si Espira lo si lascia “uscire dal cuore” insieme al movimento delle braccia. Continuare così concentrati e vigili nella postura dinamica che si sta utilizzando per rienergizzare e purificare Anahata Chakra; compiere almeno 20 lunghissimi respiri salendo e scendendo con le braccia. La parte più difficile di questo esercizio è riuscire a fermarsi, presenziare, senza giudicare.
Riposare in Shavasana qualche minuto prima di tornare in piedi; percepire il cuore come un canale diretto con l’infinito e benedire se stessi per il lavoro svolto. La negligenza non potrà dilagare se ci si addestra a correggerla con amore pensando che l’esercizio è un’offerta di consapevolezza e liberazione, rivolta al proprio cuore.
Alasya = letargia, indolenza
La letargia non permette di progredire per mancanza di perseveranza, volontà ed entusiasmo.
Molte persone che sono indolenti, si muovono lentamente e passano il loro tempo disperdendosi in cose futili. è il tratto tipico di Tamas, e per superarlo bisogna purificare ed energizzare corpo e mente per risollevarsi ad uno stato Sattvico. La mente e il corpo sono inseparabili, così se il corpo non è mantenuto attivo, e non è nutrito con una dieta vegetariana, bilanciata e salutare, la mente ne risentirà. Mangiare troppi cibi tamasici, dormire troppo, senza fare esercizio fisico, sono causa di letargia.
Navasana
Questa postura stimola, Agnis, il calore corporeo, mentre psicologicamente, risveglia la “volontà” attraverso l’attività dei muscoli addominali coinvolti nell’asana. Inspirare ed espirare lentamente per 5 cicli respiratori completi, cercando di non sorreggere le gambe con la forza della schiena o del collo ma con l’energia di Uddiyana e Mula Bandha.
Ripetere la postura 5 volte e riposare in ogni intervallo, ripiegando le gambe in Svastikasana e rilasciando il busto in “foreward bend” per qualche respiro. Questi intervalli di relax, non devono essere saltati, anzi, praticando la gentilezza nel rinforzare la volontà e il “core” del corpo, si impara a rispettarlo nel recupero e nel riposo meritato dall’intensità dell’asana, vincendo l’indolenza e la letargia.
Avirati = attaccamento ai piaceri dei sensi
Si produce quando non ci si stacca dai desideri ma li si incoraggia. Più si desidera, più si diventa dipendenti. L’attaccamento intensifica i desideri in una spirale infinita che fa perdere la consapevolezza del proprio “Sé” aumentando l’irrequietezza, la confusione e lo squilibrio emozionale. Regolare i desideri e fare distinzione tra quelli effimeri e quelli dei bisogni reali cercando di trovare un equilibrio.
Pratyahara
Questa meditazione con le Mudra aiuta a sperimentare la bellezza dello spazio interiore, ritirando i 5 sensi. Essere presenti nell’eterno “qui ed ora”per riconoscere l’alternativa alla schiavitù dei continui stimoli a cui i sensi sottopongono l’esistenza umana. L’esercizio consiste nel cercare, con tutte e 5 le dita. di premere gentilmente con i polpastrelli, sulle narici, sugli occhi, sulle orecchie e sulla bocca;mantenendo la postura 20 respiri profondi e lentissimi.
Baranti darshana = visione distorta, confusione filosofica
A causa della percezione sbagliata, ignoranza, senso dell’ego e mancanza di comprensione è facile rifiutare e opporre resistenza alle verità filosofiche che i grandi santi e saggi e le scritture yoga insegnano.
Quando si è mentalmente confusi non si comprendono le leggi della natura e dell’universo ma è possibile migliorare questa condizione attraverso lo studio dei testi raccolti nei Veda, negli Yoga Sutra, nelle più recenti testimonianze della scienza quantistica.
Virabhadrasana e Mantra
Cantare il mantra “Om Mani Padme Om” mantenendo la postura per 10 volte a destra e 10 volte a sinistra, poi riposare in Prasarita per 5 respiri rilassando la colonna vertebrale e la testa nel piegamento in avanti. Rilassarsi seduti a gambe incrociate e continuare a ripetere il mantra qualche minuto. “Om Mani Padme Om” significa esattamente: ”Oh gioiello del loto!”. Il loto, simbolo di saggezza, cresce nel fango senza esserne macchiato. Così grazie a metodo e invocazione si possono trasformare le impurità di corpo, parola e mente, in quelli puri di un Buddha. La postura del guerriero è in sintonia con la capacità di illuminare l’azione e di trasformare la Guerra in Pace, mantenendo fermezza e serenità davanti a qualsiasi ostacolo o avversario, con la fiducia nella saggezza degli insegnanti che ci hanno preceduto dando prescrizioni importanti per vivere in armonia in questa esistenza.
Alabdha Bhumikatva = incapacità di mantenersi stabili nella pratica yoga
Una delle caratteristiche di questo ostacolo è l’incapacità di essere costanti: per esempio una persona inizia a praticare yoga e poi smette regolarmente e ciclicamente, il maestro che ha raccolto e scritto gli yoga Sutra, Patanjali dice a riguardo: “La pratica diventa fortemente stabile solo se viene esercitata regolarmente, ininterrottamente e correttamente per un lungo periodo di tempo”.
Bisogna essere coerenti e costanti nell’impegno verso la realizzazione del “Sé”, con gioiosa consapevolezza, rivolti alla pratica in tutto quello che si fa e restare centrati nella consapevolezza del Divino che risiede in sè stessi e nell’intero Creato.
Natarajasana dinamico
Oscillare avanti e indietro con la gamba destra mantenendo la mano destra intorno alla caviglia e restando in equilibrio: fare 6 oscillazioni inspirando ed espirando, poi cambiare gamba e ripetere a sinistra. Con questa postura dalla variante dinamica e “flow”, si impara a mantenere la concentrazione inamovibile, attraverso i continui cambiamenti della vita.
Anasthitatva = instabilità
Questo ostacolo si riferisce a coloro che potrebbero raggiungere un livello più alto nello yoga ma finiscono col cedere alla pressione. L’instabilità, deriva da un’ incapacità di mantenersi a quel livello per difficoltà nell’attenzione. I 4 sintomi di una mente distratta sono elencati da Patanjali nei quattro ostacoli secondari, sintomi di una mente distratta:
Ansia, Dolore, Infelicità, Depressione/ Disperazione
Reverse Shavasana
Sdraiarsi a terra con le mani sovrapposte l’una sull’altra a formare un appoggio per la fronte. Respirare lentamente 5 volte. Inspirare e ruotare lentamente il mento verso la spalla destra, la guancia sinistra si riposa sulle mani, 5 respiri. Inspirare e spostare delicatamente il mento verso il petto per rilassare la testa e il collo al centro, 5 respiri.
Inspirare e ruotare il mento verso la spalla sinistra, con la guancia destra che riposa sulle mani, 5 respiri. Inspirare e spingere lentamente il mento verso il petto per ritornare in asse con il collo e la spina dorsale, 5 respiri. Se si esegue questa postura con movimenti dolci e lenti, si avvertirà un enorme beneficio nel rilassamento corporeo in generale, nell’area collo in particolare e un aumento immediato di “buon umore” mentale.
Disegni e testo di Janine Claudia Nizza
Bibliografia
- Il cuore dello Yoga di T. V. K. Desikachar Ubaldini Edizioni
- Yoga & Ayurveda di David Frawley Motilal Banarsidass Publisher PVT. LTD
- Light on the Yoga Sutras of Patanjali B. K. S. Iyiengar Thorsons Publisher
In questo articolo impariamo a gettare il cuore yogico oltre l’ostacolo e ad avere una grande fiducia nel costante impegno e sforzo per avere equilibrio nella tempesta emozionale della vita.
Ringrazio Stefano e il suo magazine per aver permesso una trattazione cosi lunga a riguardo seppur necessaria per ispirare i lettori sui 9 modi di affrontare gli ostacoli!
Om shanthi namaste
Grazie a te Janine, per aver condiviso con noi questo lungo articolo, come sempre corredato dai tuoi impagabili disegni.
Namastè
Namaste carissimo ☘️🙏🤗
Un articolo illuminante per conoscersi meglio, guardare con simpatia alle proprie debolezze e operare per aiutarsi a superarle, tramite la pratica yogica. Spiegazioni chiare e disegni intuitivi, radiosi, incoraggiano a intraprendere questo amorevole percorso. Grazie Janine!
Grazie del commento ricco di incoraggiamento per tutti coloro che praticano yoga o che di avvicinano a questa antica arte che ci tramanda le tecniche del benessere psicofisico anche nella burrascoso vita!
Grazie Janine per i tuoi preziosi suggerimenti, mi saranno molto utili per superare le mie difficoltà…
Cara Stefy siamo qui per poterlo superare uno ad uno! Grazie per il tuo commento prezioso!
Attendo sempre con trepidazione i tuoi articoli Janine, arricchiscono e approfondiscono quei temi che praticando con te giorno dopo giorno ci regali ogni volta. Grazie, namaste’
Grazie cara Sandra ne sono felice
Namaste!