Il corpo è una realtà tra le infinite realtà che compongono il nostro universo. Il corpo è reale sul piano fisico, materiale, tangibile ma lo è anche nelle molteplici realtà soprasensibili?
Il Maestro esseno il Buddha, nel sutra sui 4 fondamenti della saggezza, parla di “osservare il corpo nel corpo” attraverso la pratica consapevole rivolta ad ogni attività fisica, fisiologica, psicologica o spirituale. Egli afferma che “Quando cammina, il praticante è consapevole: “Sto camminando”. Quando è in piedi è consapevole “sono in piedi…in qualsiasi posizione si trovi è consapevole…egli dunque, osserva l’interno del corpo o l’esterno del corpo o entrambi l’intero e l’esterno del corpo. Osserva il processo di originazione o il processo di dissoluzione del corpo o entrambi processi di originazione e dissoluzione. Egli mantiene l’osservazione, libero, non intrappolato in nessuna considerazione mondana”. Questo insegnamento trova una effettiva comprensione nella Tradizione Essena, la quale trasmette quanto segue: “Esiste il corpo, il visibile, e ciò che anima il corpo, l’invisibile. L’invisibile è sempre all’origine del visibile, lo plasma e lo definisce”. Il Buddha aveva compreso questa Saggezza senza tempo presentandola con parole diverse. Difatti, pronunciando queste parole “osservando il corpo”, egli rimanda al mondo invisibile; mentre, nel momento in cui prosegue l’insegnamento, incitando di osservare il corpo “nel corpo”, egli rimanda al mondo visibile.
Cosa si intende per corpo invisibile? La Tradizione Essena con il termine “invisibile” fa riferimento all’invisibile sacro, ma anche all’invisibile psicologico-spirituale che potremmo definire la natura dei nostri pensieri, sentimenti e desideri. Essi sono viventi, sono dei corpi nel corpo, i quali, nella realtà soprasensibile, sono più reali del corpo fisico. I 5 sensi sono il corpo fisico dei desideri, il plesso solare è il corpo fisico dei sentimenti e la mente è il corpo fisico del pensiero. Orbene, i sensi sono fatti per percepire, il plesso solare per sentire, la mente per pensare. Vuotare la propria natura non significa “non pensare”, “non percepire”, “non sentire” ma scegliere consapevolmente, con la più accurata concentrazione, attenzione, osservazione, i migliori pensieri, le migliori percezioni e i migliori sentimenti. Per rendere tale insegnamento concreto, ci si può concentrare sul corpo fisico e sulla Natura.
In un salmo del Vangelo Esseno dell’Arcangelo Michele “La Religione Universale”, Salmo 198 “Addormentare il corpo per darsi allo spirito”, viene approfondito l’insegnamento appena citato apparso attraverso il Maestro il Buddha: “E’ chiaro che l’uomo sia animato da mondi di cui ignora l’esistenza. Un giorno, è gioioso e pieno di energia e il giorno dopo è triste ed esausto; è pronto a ricostruire il mondo e subito dopo, vuole seppellirsi e non vedere più nessuno. Allora, da chi è animato? Lo sa? E’ evidente che l’uomo non è stato educato per vivere in questi mondi sottili e che non è equilibrato. La mente deve essere risvegliata nella Luce dell’intelligenza nascosta. Il cuore deve essere nell’equilibrio delle atmosfere, degli ambienti, degli stati d’animo e delle correnti di influenze astrali. Il corpo deve essere posato in un contesto e in una vita quotidiana ordinati, colmi di senso, di intelligenza. Non deve trovarsi nel turbamento né nel bisogno per non intromettersi nella vita interiore dell’uomo e non assillarlo. Tutto questo costituisce il quadro e l’arte di vivere che permettono il risveglio, che generano la situazione, l’ambiente, l’atmosfera propizi…”
Echi di una Saggezza eterna, immortale, tali parole ci conducono verso un’introspezione sacra rivolta verso un’autentica conoscenza di sé, prendendo il conto la concretezza della Vita, l’unica garante dello sviluppo di alcune virtù come l’Equilibrio e la grande Calma necessarie per poter osservare, dunque, comprendere, la natura dello Spirito.
BIBLIOGRAFIA
La grande scienza essena che parla del corpo fisico e spirituale da studiare e meditare