Viviamo in una realtà che ha rapidamente perso serietà, correttezza e valore della parola. Molti si rifugiano, e uso intenzionalmente la parola rifugio, nello Yoga sperando di ritrovarsi fra anime in cammino. Si è così certamente, ma non obbligatoriamente.
Capita di imbattersi in colleghi, praticanti o Insegnanti irrisolti, che non avendo lavorato adeguamente su di sé, proiettano le loro attitudini nello studente. Un po’ come un transfer. Avviene nel counseling, nella psicologia ma anche nel rapporto insegnante/studente. Ed è lì che si è più vulnerabili, perché dal collega o dal tuo insegnante non te lo aspetti , quindi sei “nudo” senza difese verso chi nutro totale stima e fiducia.
Ricorda, ciò che vale in strada vale sul tappetino e ciò che esercito sul tappetino vale in strada!
Ahimsa, uno dei cinque Yama di Patanjali, ti invita a restare calmo, perché non tutto merita una tua reazione!
In una società dove si è perso il valore della responsabilità personale, molti hanno perso la capacita di dialogare civilmente, discutere, capire e farsi responsabili delle loro azioni.
C’è gente che è interessata a manifestare violentemente solo se se stessa, in modo autoritario e autocentrato, a binario chiuso, senza accettare la risposta che arriva dall’altro.
C’è gente che fugge dalla realtà saltellando da un viaggio a un evento a un party. La frenesia del fare e soprattutto la frenesia del mostrare.
Anche nell’ambito olistico e spirituale, proposte di collaborazione non mantenute perché incapaci di mantenere la parola data, dialoghi chiusi in maniera unilaterale e violenta perché il cosiddetto “Maestro/a” non accetta la risposta.
Manifestazioni di frustrazione e di mancata responsabilità su tutti i livelli, dai maestri spirituali fino ai banali social dove siamo ora.
Anche chi non pubblica costantemente foto di party e viaggi , di Ritiri Yoga o eventi Yoga esclusivi ha una vita sociale, eppure non ha necessariamente bisogno di manifestarlo.
Perché sta bene “nel suo”.
Manifestazioni fine a se stesse dove ognuno si pone a teatrino della propria esistenza, ma privo di contenuti realmente condivisi da chi li circonda. Insomma, un po’ come i pagliacci, fanno la comparsa. Ma nessuno gliel’ha chiesta.
Insegnanti che si autoproclamano Maestri e Guru. Ma il Guru non si autoproclama, né si sente mai tale. Eppure espongono etichette che diventano la spada con cui aggrediscono l’ego dello studente. L’ego non va soppresso e represso ma gestito!
Purtroppo non sempre le cose vanno così bene nell’ambiente spirituale. Di fronte a Guru che reprimono la tua volontà, di fronte a persone con smanie di protagonismo, resta calmo e ignora. Di fronte a persone aggressive che cercano intenzionalmente di provocarti perché una tua reazione riempie la loro noia, resta calmo. La loro noia è un problema loro. La loro smania si potere è un loro deficit.
Sii al di sopra, pur essendo studente. Rimani vigile!
Di fronte a persone che ignorano gli impegni presi perché la loro parola, o un accordo fatto di parola, non sanno mantenerlo, resta calmo.
Quando resterai calmo, e spiegherai in maniera accogliente ma assertiva e ferma, decisa, la tua posizione, l’altro avrà due reazioni possibili: andare in tilt iniziando uno scontro violento reattivo accusatorio (probabile), o comprendere e negoziare (raro).
La maggioranza delle persone avrà la prima reazione.
Maestri e Guru e guaritori compresi!
Eh sì, capita…lo ripeto, non dovrebbe, ma capita.
Meglio esserne consapevoli.
Poche persone, realmente disposte al dialogo, avranno la seconda reazione. Concentrati su queste poche persone e con loro costruisci legami saldi.
Sostieni, proteggi ed eleva.
La maggioranza delle persone potrebbe non meritare una tua reazione, né tue attenzioni.
Resta calmo, e segui la tua strada guardando al Sole, e sii sempre responsabile propositivo delle tue azioni.
Sii retto, sii affidabile, sii di parola.
Sii vero.
Resta calmo.
Sii vigile.
Usa la pratica per coltivare l’attenzione, il focus.
Sostieni, proteggi ed eleva.
In primis te stesso, poi gli altri.
Lo Yoga ti rende fermo.
La calma che dimostri non è anestetico né menefreghismo.
È capacità di agire senza reagire, con fermezza e lucidità.
Si chiama Mente neutra:
Una delle tre qualità della tua Mente, il Tatwa Satvico, la capacità di accogliere ed elaborare informazioni mantenendo il fuoco interiore disciplinato e sotto controllo.
Sotto controllo emotivo in primis, sotto controllo mentale e fisico immediatamente dopo.
Creare una sorta di screenshot o estemporanea, congelando l’emozione del momento per tenerla a bada, ti permetterà di intervenire poco dopo ma in maniera più pertinente e centrata.
Immagina di costruire un Asana.
Quando l’insegnante ti dice di portarti nella posizione dell’albero, ad esempio, non entri in quella posizione in un solo passaggio.
Costruisci la posizione, fermando prima il respiro e rendendolo consapevole, presente, e attento.
Man mano che porti il respiro in basso la tua mente si stabilizza e inizia a crearsi le immagini della Asana che stai per costruire.
Con dei micro movimenti quasi impercettibili ma sincronici fra loro, inizi ad entrare nella posizione, e una volta stabilizzata la mente con il respiro riuscirai a mantenerla per diverso tempo. Nella visione d’insieme del tuo corpo, riuscirai a percepire ogni minimo cambiamento nel mignolo del piede fino all’orecchio esterno. Sei presente a te stesso, ti stai elevando fisicamente e anche mentalmente, e ti stai sostenendo con il tuo centro.
Mentre mantieni la posizione dell’albero, potresti avere bisogno di starnutire, ho qualcuno potrebbe fare un movimento brusco vicino a te.
In teoria, basta niente per perdere l’equilibrio e la concentrazione…eppure , La tua totale attenzione ti porterà all’interno di questa Asana per cui sarai fermo e calmo nonostante gli altri intorno a te si stiano agitando.
Il tuo collega praticante è caduto a terra, questo merita la tua attenzione ma non una tua reazione, non spetta a te reagire, quindi tu rimani in posizione.
Esattamente questo vuol dire restare calmi e non reagire.
Allenati attraverso la pratica sul tappetino per portare questa lucidità, forza e intenzione anche all’esterno, non tutto merita una tua reazione.
Visione ampia, sii acuto e attento, sii vigile, resta fermo perché non tutto merita una tua reazione.
Scegli piuttosto di AGIRE con intenzione e strategia quando è tuo dovere morale farlo.
La via del necessario, è esattamente questa.
Sat Nam,
Carol Amar Devi Kaur