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Immersa tra i colori vibranti, le diverse tradizioni e l’antico misticismo dell’India, si svela un patrimonio culturale profondo: la culla della saggezza yogica. In questo affascinante viaggio attraverso l’Asia meridionale, la pratica dello yoga emerge come un fenomeno globale, intrecciando millenni di storia. Dai testi antichi al contemporaneo movimento del benessere, l’India si erge come la madre indiscussa della cultura yogica. In questa esplorazione, approfondiamo l’essenza dell’India come culla della scienza yogica, scoprendo le radici, le tradizioni e l’impatto contemporaneo di questa pratica trasformativa.

L’origine dello yoga può essere fatta risalire all’antica civiltà della valle dell’Indo, una delle più antiche e avanzate del mondo. Questa civiltà, conosciuta anche come Harappa, fiorì tra il 3300 e il 1300 a.C., abbracciando parti dell’India moderna, del Pakistan e dell’Afghanistan. Gli scavi archeologici del XX secolo hanno rivelato sigilli raffiguranti figure in posture yoga, suggerendo una prima forma di pratiche yogiche. Queste rappresentazioni dettagliate, come i sigilli con la figura cornuta in posizione meditativa, evidenziano una comprensione avanzata delle posture e del significato spirituale.

Le persone della civiltà della valle dell’Indo mostravano una profonda connessione con i regni spirituale e cosmico, anticipando i principi fondamentali dello yoga, che cercano l’unione dell’individuo con una coscienza superiore.

Mentre la civiltà della valle dell’Indo gettava le basi, l’India antica vedeva svilupparsi ulteriormente lo yoga attraverso periodi storici influenzati da diverse correnti di pensiero, dall’antico brahmanesimo alle upaniṣad fino ai giorni nostri.

Il saggio Patañjali, nel I secolo a.C., compilò gli Yoga Sutra, fornendo una guida completa alla pratica dello yoga. Questi aforismi, che delineano il percorso spirituale attraverso principi etici, posture fisiche, controllo del respiro e meditazione, hanno gettato le basi per lo yoga classico.

Durante il periodo medievale, emersero i movimenti Bhakti e Tantrico, arricchendo ulteriormente la cultura yogica. Nonostante la colonizzazione britannica nel periodo coloniale, molte forme di yoga mantennero la loro vitalità grazie alla resistenza delle comunità locali e dei maestri tradizionali.

Nel XIX secolo, leader spirituali come Swami Vivekananda e Yogendra Mastamani contribuirono a far rivivere lo yoga, presentandolo come una scienza olistica per il benessere fisico e spirituale.

La diffusione globale dello yoga nel XX secolo, grazie a figure come BKS Iyengar, K. Pattabhi Jois e Swami Sivananda, ha trasceso confini culturali, ispirando milioni di praticanti in tutto il mondo.

Oggi, l’India continua a essere l’epicentro spirituale dello yoga, custode di un’eredità senza tempo. Attraverso la profonda saggezza dei Veda, delle Upanishad e degli Yoga Sutra, l’India si conferma come l’eterna madre di una pratica che unisce l’umanità nella ricerca del benessere e della scoperta di sé.

Umberto Assandri (Anandamaya)

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