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Nella frenesia del mondo moderno, dove spesso ci troviamo immersi nella tecnologia, nelle preoccupazioni quotidiane, dove molte volte ci sarà capitato di sentirci persi nel sentiero della vita. La ricerca di equilibrio, serenità e amore diventa sempre più importante. La riflessione sullo yoga classico di Patañjali (gli Yoga Sutra) ci offrono una direzione evolutiva verso questi obiettivi elevati, che integrano spiritualità, crescita interiore e amore in un unico e potente percorso.

I pilastri fondamentali di questo cammino sono gli Yama e i Niyama, che Patanjali espone negli Yoga Sutra, come i principi etici e morali su cui si basa tutta la pratica, per raggiungere quell’amore e rispetto verso sé stessi e gli altri. Senza coltivare i precetti che esporrò tra poco, potremmo elevarci a essere degli ottimi contorsionisti nelle posture yoga, ma sarà difficile, se non impossibile giungere ad uno stadio di crescita spirituale.

Questi pilastri sono i primi due principi dello yoga degli otto rami, spesso descritti come “vincoli” o “osservanze”, non solo guidano il comportamento dei praticanti, ma svolgono anche un ruolo cruciale nella coltivazione dell’amore, sia verso sé stessi che verso gli altri.

Yama: Amore verso gli altri

I cinque principi di Yama, che includono Ahimsa (non violenza), Satyā (verità), Asteya (non rubare), Brahmacaryā (moderazione) e Aparigrahāḥ (non attaccamento), formano un quadro etico che promuove l’amore verso gli altri.

  • Ahimsa (Non Violenza): Ahimsa insegna a non infliggere danni fisici o emotivi a nessun essere vivente. Questo principio ci ricorda di trattare gli altri con gentilezza e compassione, coltivando l’amore e il rispetto per tutte le forme di vita.
  • Satyā (Verità): La verità è una manifestazione dell’amore verso gli altri. Essere veritieri nelle nostre parole e azioni promuove la fiducia e una comunicazione aperta e amorevole nelle relazioni.
  • Asteya (Non Rubare): Asteya ci invita a rispettare la proprietà altrui, che sia materiale, tempo o energia. Questo principio ci aiuta a coltivare l’amore attraverso il rispetto e l’onestà nelle relazioni.
  • Brahmacaryā (Moderazione): Questo principio non riguarda solo la moderazione sessuale ma anche il controllo delle energie. Una pratica consapevole della moderazione contribuisce a mantenere l’equilibrio nelle relazioni e favorisce l’amore basato sulla chiarezza mentale.
  • Aparigrahāḥ (Non Attaccamento): L’attaccamento eccessivo alle cose materiali può ostacolare l’amore genuino. Aparigrahāḥ ci invita a ridurre il desiderio e l’attaccamento alle cose, aprendo spazio per relazioni più autentiche e amorevoli.

Niyama: Amore verso sé stessi

I cinque principi di Niyama, che includono Śauca (purezza), Santoṣa (contentezza), Tapas (disciplina), Svādhyāya (studio di sé) e Īśvara Pranidhana (abbandono al Divino), sono legati all’amore verso sé stessi e alla crescita interiore.

  • Śauca (Purezza): La purezza fisica e mentale ci aiuta a coltivare l’amore verso noi stessi. Questo principio invita alla cura del corpo e della mente attraverso la pulizia e la pratica della meditazione.
  • Santoṣa (Contentezza): Santoṣa ci insegna ad accettare e apprezzare la situazione presente, coltivando l’amore per noi stessi indipendentemente dalle circostanze.
  • Tapas (Disciplina): La disciplina personale è un atto di amore verso sé stessi. Attraverso la pratica costante, sviluppiamo la forza interiore e la chiarezza mentale.
  • Svādhyāya (Studio di Sé): L’amore verso sé stessi richiede la comprensione di chi siamo veramente. Svādhyāya ci invita a studiare e conoscere noi stessi attraverso la riflessione e la meditazione.
  • Īśvara Pranidhana (abbandono al Divino): La resa al Divino ci permette di riconoscere l’amore universale e di fidarci del processo della vita. Ciò porta a una maggiore pace interiore e a un profondo senso di amore verso sé stessi.

L’Amore come elemento unificante

Yama e Niyama non sono solo linee guida etiche, ma anche strumenti per sviluppare una maggiore consapevolezza e amore. Questi principi promuovono l’amore verso gli altri attraverso la gentilezza, la compassione e il rispetto, e l’amore verso sé stessi attraverso l’accettazione, la cura e la crescita personale.

Nel complesso, l’amore è l’elemento unificante che collega Yama e Niyama nel percorso dello yoga. Questi principi aiutano a creare uno spazio per l’amore a tutti i livelli, contribuendo così a sviluppare la coscienza e a coltivare una vita basata sull’amore, l’equilibrio e la crescita spirituale.

Tutto questo ti aiuterà a comprendere cos’è veramente lo Yoga, che non è solo un percorso dove vengono combinati esercizi fisici, respirazione e meditazione per il fabbisogno egoistico e personale. Lo Yoga è qualcosa di superiore, è la scienza della realizzazione come lo chiamava Paramahansa Yogananda, per aiutare l’umanità ad evolversi in un mondo migliore che sarà impossibile raggiungere senza coltivare gli Yama e Niyama.

Om Tat Sat,
Umberto Assandri

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