“Se il vostro respiro è in qualche modo costretto, nella stessa misura lo è anche la vostra vita”.
— Michael Grant White
Il respiro è la sorgente di tutta la nostra vitalità ed è uno dei più potenti strumenti di trasformazione: brucia le tossine, libera le emozioni immagazzinate, muta la struttura del corpo, cambia lo stato di coscienza. Esso è una fonte potente di energia vitale risanatrice e purificatrice.
Nel diventare consapevoli del nostro respiro, ci apriamo a frequenze energetiche alte, acquistiamo la forza di guarire la psiche (la forza di affrontare l’ansia, la paura, le sofferenze anziché fuggirle).
In quel collegamento con la nostra sorgente interna, diventiamo disponibili a sperimentarci nella vita, a fidarci di noi stessi ed assumerci la responsabilità del nostro essere.
Il respiro è il ponte di collegamento con la vita e la libertà, attraverso il quale ci liberiamo della gabbia della mente tesa e, nell’insediarci nel momento presente, ci spalanchiamo la via della creatività, trasmutando processi mentali autodistruttivi che legano alla memoria, al passato.
Nell’azione del vivere ogni atto e ogni pensiero imprime una traccia nella mente e genera un flusso di energia che tende a concretizzarsi nella realtà creando una catena di cause ed effetti.
Nel riporre l’ attenzione sul respiro, in collegamento con la nostra fonte, diventiamo presenti a noi stessi, imparando a dissolvere sul nascere la catena causa/effetto di pensieri e sentimenti negativi, trasformando l’energia in atti creativi, freschi, accrescendo la consapevolezza di ciò che sperimentiamo.
Il respiro è inoltre una delle poche cose nel corpo che rientra sotto il controllo volontario ed involontario. Involontariamente il respiro si contrae di fronte ad una paura o una tensione, similmente possiamo affrontare il disagio respirando più profondamente e lentamente.
Esercitando pertanto l’aspetto volontario e cercando di accrescere consciamente la capacità del respiro, possiamo gradualmente trasformare la respirazione profonda in una abitudine. È un processo evolutivo orientato verso la guarigione.
L’aspetto fondamentale su cui si basa il percorso dello Yoga è la pratica del Pranayama, tecniche atte a regolare, equilibrare e orientare l’energia vitale attraverso l’utilizzo del respiro. Sono pratiche che mirano ad ampliare la coscienza, purificare la mente dalla anarchia dei pensieri e le sue attività. Vi sono diverse varianti mirate a modificare il luogo di controllo, la durata temporale per le diverse fasi della respirazione e/o il numero di cicli.
Pranayama significa: estensione o prolungamento del respiro ma anche controllo, padronanza. Dal momento che il respiro può essere volontario o involontario, gli Yogin hanno compreso che si possono padroneggiare i processi fisiologici e mentali.
Le pratiche di Pranayama riducono l’inerzia fisica e mentale ed assieme alla pratica degli Asana (posizioni) aiutano a diminuire l’irrequietezza e l’agitazione.
Pertanto il risultato è il forte incremento della lucidità, equilibrio e chiarezza mentale, condizioni ideali per le pratiche di concentrazione e meditazione.
Nella tradizione yogica, il Pranayama è considerato un rituale di offerta al Signore.
Viene usato per prepararsi alla meditazione; infatti secondo lo yoga tradizionale non si può praticare nessuna meditazione senza prima una buona pratica di Pranayama.
Namastè
Marina Demaria – YogaperTe Studio