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Vi è mai capitato di essere nella Natura e contemplare le foglie danzare con il vento, di veder giocare gli uccelli nel bel mezzo delle correnti, di vedere un filo d’erba piegarsi al passaggio di una corrente intangibile o una farfalla posarsi su un fiore?

Il respiro è la presenza sottile che permette alla forma di prendere vita e manifestarsi. Secondo la Tradizione Essena, in origine il respiro è un principio che ha dato vita alle leggi, incarnate a loro volta nelle virtù.

Nella tradizione essena il legislatore del principio dell’Aria è Raphael. Egli è il soffio di vita dei cieli immortali e l’essenza dell’anima presente in ogni essere accolto nel ventre di Dio la Madre.

L’essere umano può imparare a respirare, dunque ad essere colui che è eternamente, soltanto stabilendo una relazione vivente e consapevole con la moltitudine di creature, di esseri visibili e invisibili, che animano la natura e la sua vita. Per ristabilire un legame prezioso con loro, egli deve coltivare 4 grandi virtù, quali: “la concentrazione, la maestria, la stabilità, la calma” (Vangelo esseno dell’Arcangelo Gabriele, salmo 149, tomo 22) nei propri pensieri, nei propri sentimenti e desideri. Solo in tal modo egli potrà, mediante i suoi atti, nutrire tutti gli spiriti della Natura e, in seno alla Tradizione Primordiale, far girare la ruota dell’Alleanza tra i regni del Padre e quelli della Madre, ristabilendo così un profondo legame con l’Anima gruppo di tutti i regni: minerale, vegetale e animale.

La calma è lo strumento primordiale per ricollegarsi allo Spirito, alle virtù, alle leggi dell’aria, al Padre dell’Aria. Meditare, praticare il Qigong esseno, rivolgere la nostra attenzione benevola verso tutto ciò che è vivente permette di richiamare a sé una tranquillità interiore, che, a sua volta, chiamerà la grande calma. Ad esempio, gli animali, nella loro vita più sottile, amano nutrirsi dei bei pensieri, della dolcezza, della serenità, dell’amore, della pace e di tutte le virtù, chiamate nella Tradizione Essena “gli Angeli”.

L’uomo, come regno superiore ad essi, “deve portare con sé tutti i regni della terra”, poiché “non può realmente evolvere senza di loro. Quando prega, quando desidera, quando si esteriorizza verso i mondi superiori, l’uomo deve far partecipare tutti i regni della natura affinché insieme essi formino un tutto che si eleva verso il Divino” (Vangelo Esseno dell’Arcangelo Uriele, salmo 7, tomo 4).

Egli deve risvegliare le virtù dentro di sé mediante lo studio, la devozione, il rito dell’insegnamento sacro per compiere l’Opera di Luce per il bene di tutti gli esseri. Se l’uomo decide di individualizzarsi e rinuncia alla trasformazione di sé attirerà in sé il principio della distruzione, portando alla sofferenza tutti i regni a lui inferiori, come afferma la giurisprudenza cosmica trasmessa dal Maestro Alain Contaret.

Per offrivi uno spunto di riflessione e meditazione sul principio eterno e immutabile dell’Aria, vi condivido un pensiero tratto dal Salmo dell’Arcangelo Raffaele (37 :1-10) della Bibbia Essena: “Con la vostra respirazione d’anima, guarite l’aria che vi circonda e che determina il vostro futuro”.

Tutti i mondi respirano, tutti gli esseri respirano, poiché il respiro è la vita e tutto ciò che è vivente è nel respiro, nello scambio, nella comunione. Ognuno respira il nutrimento di cui ha bisogno per vivere e anche per elevarsi verso un mondo superiore nel quale il respiro è ancora più puro, più vicino alla perfezione divina.

Le pietre, le piante, gli animali, gli uomini, gli Angeli, gli Arcangeli e gli Dei respirano. Gli Dei respirano nella luce assoluta e infinita, e tutti gli esseri devono respirare all’unisono con tutti gli Dei, con tutti i mondi.

L’uomo stesso respira in diversi mondi all’interno del proprio mondo. Il suo corpo respira, ma anche il suo pensiero, i suoi sentimenti, la sua volontà.

Il respiro è legato allo spirito, ed è universale.

“Voi uomini non avete compreso cos’è la respirazione. Non vi siete concentrati su di essa, voi fate come se l’aria non esistesse, come se il respiro fosse un dono, qualcosa di dovuto, come se vi appartenesse e non ne aveste da fare niente, niente da comprendere. Voi non v’interessate all’aria, se non dal momento in cui c’è un problema.

Siete voi che avete generato un’atmosfera inquinata, irrespirabile, coi vostri pensieri ottenebrati e i vostri sentimenti pesanti.

Non soltanto avete abbandonato l’amico di Luce nascosto nell’aria, ma avete lasciato entrare quello che uccide la vita, che distrugge il sottile, che imprigiona l’esistenza.

Voi avete tradito ciò che è prezioso e avete dato il potere a ciò che è povero. Avete coltivato il povero negli spazi fra di voi e vi siete distolti dagli Angeli cristallini. Ora siete contorti, curvi, malati e sottomessi alla morte. Siete pieni di voi stessi; eppure, avete paura di perdere il poco che vi resta e non vedete che nell’aria che circola fra di voi avete lasciato che s’infiltrasse il veleno.

In origine, questo veleno era confinato ai vostri pensieri, ma è stato talmente nutrito che è diventato fisico, ad immagine delle onde elettriche che saturano l’atmosfera della terra, delle vostre città, delle vostre abitazioni. Tutto questo genera una sfera irrespirabile per la vita sana, spirituale e divina degli uomini. Se non imparate a respirare consapevolmente negli eteri superiori di esistenza, ben presto non potrete più vivere sulla terra (…)”.

AMIN,
Adriana Cataldi

BIBLIOGRAFIA

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