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“La meditazione non è un’evasione, ma un incontro sereno con la realtà”.
— Thich Nhat Hanh
La concentrazione rilassata è il fondamento di qualsiasi pratica dello yoga.
Secondo Patanjali la meditazione, in realtà, è la conseguenza della concentrazione continua ed ininterrotta, che avviene grazie alla sospensione delle attività della mente, ovvero “citta vritti nirodha”, facendo, quindi, dell’osservazione la chiave della meditazione.
La meditazione è infatti una tecnica che permette di concentrarsi su se stessi, di intraprendere una strada che conduce all’osservazione più profonda di sé e all’accettazione, contribuendo ad aumentare la felicità e ad un conseguente miglioramento della salute in generale.
La meditazione facilita l’aumento del livello energetico grazie alle produzione di onde alfa, frequenza definita curativa poiché permette la diminuzione dello stato di stress e di ansia ed il profondo rilassamento mentale e fisico, favorisce una maggiore rapidità di pensiero e di concentrazione, pertanto affiancare la meditazione nella nostra pratica yogica sarà fondamentale per fare un salto di qualità nella nostra vita quotidiana.
Una pratica meditativa continuativa è in grado di aumentare la fiducia in se stessi, di costruire un senso di radicamento più profondo nel presente, di avvicinarsi all’ascolto di sé, senza aspettative, giudizi o desideri, aiutandoci a sviluppare un forte senso di resilienza verso ciò che sarà al di là di ogni controllo.
In questo spazio di silenzio, si aprirà una comunicazione del tutto nuova, in cui si potrà lasciar fluire l’amore ed entrare in comunicazione con l’Universo.
Dedicarsi del tempo di ascolto profondo, coltivare la capacità di saper stare, il silenzio, la serenità, la consapevolezza e fare spazio, non solo a livello fisico, ma anche e soprattutto mentale attraverso la meditazione, ci insegna ad accogliere la bellezza delle emozioni senza per questo identificarsi in esse, ad abbassare lo stress e a gestire l’ansia, favorendo la creatività e la capacità di manifestare la propria essenza più pura senza alcun timore.
Ascoltare, accogliere, accettare, rielaborare e donare, sono, a mio avviso, le tappe fondamentali di un percorso consapevole attraverso questa straordinaria pratica di silenziosa osservazione.
LA MEDITAZIONE CANTATA: I MANTRA
Alla classica meditazione silenziosa, è sicuramente consigliabile affiancare lo strumento potente dei mantra. La parola mantra deriva da due parole sanscrite: “manas” che significa mente e “tra” che significa onda/vibrazione.
I mantra sono onde che attraversano la mente, sono suoni essenziali che parlano la stessa lingua dell’anima e possono essere estremamente potenti poiché attraverso le vibrazioni sono in grado di modificare il pensiero e liberare la mente. I mantra sono suoni brevi, nel caso dei bija mantra, e frasi, nel caso dei kundalini mantra, che provengono dalle tradizioni religiose dell’India quali il Vedismo, il Brahmanesimo, il Buddhismo, l’Induismo e altre ancora. In queste tradizioni i mantra sono considerati sacri e creatori di pace, protezione ed armonia.
Ma perché funzionano i mantra? Perché sono tanto potenti?
Il suono è vibrazione e tutto l’universo è vibrante, così anche le cellule del nostro corpo vibrano ed i pensieri e i sentimenti, sono essi stessi vibrazioni del corpo e della coscienza.
I modelli sonori possono influenzare l’acqua nel nostro corpo, pertanto sostenendo una particolare vibrazione sonora per lungo tempo, la natura della mente e quella del corpo possono venire trasformate, anche solo temporaneamente.
La vibrazione può modificare la chimica del cervello attraverso la lingua che si muove sul palato e che tocca le terminazioni nervose di ben 84 meridiani, stimolando l’ipotalamo, la ghiandola pituitaria e la ghiandola pineale, fondamentali addette alla regolazione delle funzioni del corpo e della mente.
Il mantra richiede intenzione da parte di chi lo canta per funzionare: è infatti necessario dirigere l’onda sonora del mantra, in modo che essa possa giungere laddove la trasformazione è necessaria, pertanto richiede un ascolto attento.
Questa pratica permette di armonizzare le emozioni, attiva l’interazione mente-corpo, sincronizza gli emisferi cerebrali e permette di instaurare un senso di connessione profonda con se stessi. E’ importante ricordare che il suono sorge da uno stato di silenzio e ritorna sempre al silenzio, quindi, una volta trovata la posizione più comoda, si rivolgerà il proprio pensiero all’interno eseguendo il mantra alla fine di ogni profonda inspirazione e lasciando che il suono prosegua per tutta la durata dell’espirazione, senza però arrivare in fame d’aria.
La ripetizione del mantra aumenterà la sensazione di benessere diffondendola nel sistema corpo-mente-spirito.
In questo sistema la respirazione è un elemento fondamentale per creare il giusto allineamento tra suono e respiro, in quanto quest’ultimo è esso stesso il primo mantra che possediamo
naturalmente e completamente, un suono innato che abbiamo il dovere di ascoltare e sentire per imparare a conoscerci.
All’interno di un quadro così colorato e variopinto, lo yoga si mostra in tutta la sua bellezza quale splendido fiore dai mille meravigliosi petali e si dimostra una risorsa straordinariamente potente, capace di supportare in maniera efficace il nostro benessere.
Pertanto, salire sul tappetino quotidianamente e anche riservare pochi minuti alla contemplazione del proprio suono interiore attraverso la meditazione, o cantando il mantra preferito, favorirà il rilassamento, aumenterà la forza vitale, riporterà equilibrio psicofisico e contribuirà a far crescere in ognuno di noi un atteggiamento di resilienza che aiuterà a sentirsi più forti e resistenti nei confronti della vita frenetica e volte spiazzante.
Parola di yogin,
Rossana Lella Arca
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