“Lascia che tutto crolli. Dove andrò ? Che farò? Nessuno si è mai perso per la via, nessuno è rimasto senza riparo”
— C. Crispolti
Santosa è uno dei Niyama piu belli e teneri, si rivolge dall’esterno all’interno. La bellezza di quel che c’è già.
Hai presente il momento quando tu parti? Quando tu te ne vai? Io ho sempre preferito andare, muovermi, svoltare, ma quando accade il contrario resto li, ad ascoltare il vuoto che rimane.
Tramite la terapia, lo yoga, i corsi, i seminari, chi mi ama, ho imparato a stare.
E i vuoti mi mostravano con chi volevo condividerli a sentire soprattutto e gestire nel mio corpo gli ingombranti pieni. contentezza
Santosa non traccia un “seguito”. La prima serie , e poi la seconda e dopo c’è la terza. Sempre il passo successivo senza sentire come si adagia la pianta del piede che deve ancora finire il primo di passo.
Baricco scriveva della contentezza senza doverla nominare, impermeava la sua pagina vuota ancor prima di impregnarla di parola:
“Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia di finire da qualche parte se solo ti avessero insegnato a essere felice rimanendo immobile.
Sarebbe un disastro se ce ne andassimo ad un certo punto per la nostra strada. Quale strada? Sono gli altri le strade, io sono una piazza non porto in nessun posto, io sono il posto”
— Alessandro Baricco
Dopo la pratica sulle inversioni io non so cosa c’è. Dopo un abbraccio io non so se ci potrà essere un altro. E allora rimango e sento cosa parte da me.