La stagione della rinascita è la primavera. La natura si risveglia dopo la notte dell’inverno, piena di energia e desiderosa di affacciarsi al mondo.
Non è solo la natura di piante ed animali ma anche quella dell’essere umano che, come essere della natura, ne percepisce i cicli risvegliandosi a nuova consapevolezza. È uno dei momenti più propizi per abbracciare un cambiamento e lasciar andare l’oscurità invernale che lo trattiene incatenato alle abitudini della mente.
Ciò a cui un ricercatore spirituale aspira in questo risveglio dell’anima è la libertà e quale esempio più appropriato se non un bambino curioso può descrivere questa attitudine alla scoperta?
L’infanzia è il momento perfetto in cui la nostra essenza si affaccia alla vita e i nostri semi karmici sono ancora sopiti. La consapevolezza si sveglia in uno spazio libero da concetti in un’intima connessione con il sentire.
In questo florido momento dell’esperienza umana siamo recettivi e acquisiamo facilmente il senso di virtù e onore. Se in questo momento d’oro per la nostra mente abbiamo la fortuna di essere introdotti alla nostra spiritualità, questa forte esperienza resterà impressa nella memoria per il resto della nostra vita.
In antichità l’umanità era connessa con l’intelligenza naturale, conoscevano cicli ecologici, i ritmi della terra e delle stelle. Su queste conoscenze basavano la loro civiltà e cultura trattando i nuovi arrivati sul pianeta come esseri sacri da osservare e conoscere ancor prima di educarli a modi di comportarsi e pensare.
Nella cultura degli indiani Hopi, ad esempio, i giovani venivano osservati dai genitori e dallo sciamano fino all’età di 21 anni, età nella quale venivano aiutati a trovare il loro posto nel cerchio degli adulti.
Questo lungo periodo di inizio vita veniva utilizzato per conoscere l’anima del nuovo nato, chi era stato nelle precedenti reincarnazioni, quali doni e quali tendenze della mente portava con se. Non davano per scontato che un bimbo avrebbe dovuto imparare le regole della vita, ma aiutavano e favorivano il naturale processo di scoperta e ricerca fino al giorno in cui la naturale propensione creativa dell’individuo si sarebbe manifestata.
Sciamani sapienti, genti collegate agli elementi, agli animali, agli alberi e alle stelle. Nella nostra società ci è ormai difficile comprendere come una simile organizzazione sociale possa essere possibile ma in questo particolare momento storico in molti se lo domandano.
Una profezia indiana dice: “quando il condor e l’aquila torneranno a volare insieme sarà l’inizio di una nuova umanità”.
Quando accadrà?
Tra le donne medicina del Messico gira voce che questo momento è ora, stà già accadendo.
La natura sta già riportando ogni cosa nel suo ordine come in un nuovo ciclo di morte, trasformazione e rinascita. Un ciclo non semplice e privo di sofferenza, ma che porterà inevitabilmente ad una nuova rinascita, una nuova infanzia del mondo.
Starà a noi scegliere come dare il benvenuto a questa nuova primavera, accogliendone i doni e imparando dalle esperienze dei nostri antenati. Lo yoga è ciò che essi ci hanno tramandato per poter cogliere questa trasformazione a pieno e rifiorire a nuova consapevolezza personale e collettiva.
Quando ci troviamo a condividere esperienze formative con bambini e ragazzi dovremmo condividere questo nobile senso alla base della pratica, consapevoli di porre un piccolo seme nel cuore di ogni bimbo. Questo germoglierà favorendo uno crescita consapevole in un adulto coscienzioso e saggio che a sua volta sarà causa di un effetto positivo nel mondo.
Il Dalai Lama disse che se fosse stata insegnata la meditazione a tutti i bambini, nel giro di una sola generazione avremmo ottenuto la pace nel mondo.
Lo yoga per i più giovani quindi non è solo un momento di svago ma un rito che vede trasferire consapevolezza e valori di generazione in generazione. Una condivisione amorevole e compassionevole che ha lo scopo di aiutare non solo il singolo bambino ma di creare un cambiamento collettivo.
La primavera arriva senza bisogno di sforzo o volontà, l’infanzia avviene senza direzione o scadenze, la natura ci guida dolcemente come una madre che accompagna un figlio a scoprire la vita.
Lasciarsi fluire togliendo ogni resistenza ci rende liberi. Liberi figli della terra, uguali e fratelli, senza età o nazionalità. Così siamo nati e così possiamo tornare ad essere.
Stay in the flow!
Namastè