Soggiogazione o Leadership?
Premesso che l’unica persona su cui hai potere, è te stesso, sarebbe interessante distinguere l’insegnante dalla leadership innata dall’insegnante manipolatorio che ottiene collaborazione con mezzi inadeguati.
Il confine tra ammirazione e sottomissione è sottile.
Il confine è sottile e fragile anche tra l’appoggiarsi ad una guida e il dipenderne.
Innanzi tutto, chiariamo che nessuno ha potere su di te se tu non glielo permetti. Il potere su di te viene concesso delegando all’altro la responsabilità dei tuoi pensieri e delle tue decisioni.
Per essere manipolabile devi avere un guscio fragile che ha bisogno di una guida esterna; poca autostima corrisponde a poco desiderio di realizzare ciò che credi.
Perché non credi in te stesso e in ciò che ti rende felice.
E purtroppo nella vita, può capitare di ritrovarsi bisognosi e di perdersi.
Divenendo prede facili di abili millantatori e di manipolazione più o meno consapevole.
Non sempre la manipolazione è consapevole, a volte la relazione con l’allievo si infarcisce di interdipendenza reciproca perché l’uno compiace ai bisogni dell’altro.
E qui scatta una manipolazione involontaria dove si alimentano le reciproche interdipendenze, soffocando entrambe le identità.
E non sempre ce ne rendiamo conto.
La leadership è altro: è una grazia e una radianza contagiosa che ti spinge ad ammirare spontaneamente l’altra persona e ad emularla per migliorarsi.
Se ciò avviene in modo spontaneo, allora sei stimato e ammirato dall’altro che, riconoscendo il tuo valore, decide di ascoltarti e prendere spunti utili per lui.
Ecco il rapporto sano ed equilibrato allievo-insegnante.
Oppure puoi essere coercitivo, usare la forza attraverso la paura, il ricatto.
Questa non è leadership, ma timore e soggiogazione da parte del più debole.
E questo non sempre avviene in modo consapevole e malizioso, spesso accade in modo spontaneo perché anche l’insegnante riversa il suo vissuto psichico irrisolto nella relazione.
Mentre nel primo caso c’è un rapporto alla pari e io decido spontaneamente di seguire una proposta altrui, e lo faccio con entusiasmo perché quell’idea la condivido e mi appartiene, mi sento a mio agio, ho libertà di scelta; nel secondo caso si ha una forzatura e un inganno, sento che qualcosa non va.
L’allievo allora ubbidirà solo per timore e per breve tempo, non abbraccerà il tuo progetto e ti lascerà appena si renderà conto di aver perso libertà.
La leadership invece è innata e viene riconosciuta a chi si prende cura degli altri col cuore, in chi ha la maestria di stare al mondo con carisma, nelle persone coraggiose che hanno il potere di trasformare le cose.
La leadership appartiene a chi ha coraggio di non appartenere a sistemi, rigidi modelli e dogmi.
La leadership appartiene a chi sa cambiare con coraggio e grazia.
L’insegnante “despota” si accontenterà dell’ubbidienza indotta e mai spontanea di chi ha momentaneamente bisogno di lui (soggiogazione dal basso): i suoi allievi gli faranno credere di avere potere, ma solo perché hanno temporaneamente bisogno di lui.
Oppure ubbidiranno perché non hanno la forza di agire diversamente: in entrambi i casi è una magra e triste soddisfazione essere seguiti da pecore, o peggio essere seguiti solo da chi ha bisogno. E’ una codardia sfruttare i bisogni dell’allievo per ego e tornaconto. Zero professionalità se invece accade per errore, perché l’insegnante veicola il suo psichico irrisolto nella relazione.
La vera soddisfazione si ha nel confronto alla pari con menti libere e aperte che siano stimolo e crescita, per entrambi.
La leadership passa così sistematicamente dall’uno all’altro spronandosi a vicenda e sostenendo senza alcuna gerarchia.
Ricordate sempre: l’unica persona su cui avete realmente potere è solo voi stessi.
Carolina Paoletti Amar Devi Kaur
Insegnante cert. Ikyta International
Brain Longevity specialist
Kundalini Flow Method ®
Gong Therapy