Durante il corso della loro vita, le donne sono predisposte a vivere moltissimi cambiamenti fisici per la loro stessa natura: dalla pubertà, alla gravidanza, al post-parto, alla menopausa, ma anche per una donna che non ha figli, il corpo subisce moltissimi cambiamenti e trasformazioni.
Ormai è ben dimostrato anche dalla scienza l’impatto che il nostro stato emozionale ha sul corpo, come conseguenza delle profonde connessioni che esistono tra i vari sistemi (immunitario, endocrino, nervoso ecc.). Tuttavia, vale anche al contrario, ovvero la nostra postura, l’atteggiamento corporeo possono influenzare il nostro stato emozionale.
Le donne per predisposizione sono molto più emotive, uterine: il poco felice termine “isterica” deriva per l’appunto dal greco istero-, ovvero utero, grembo. Siamo tempestate da una miriade di ormoni che ci influenzano nelle varie fasi della vita, a partire dal semplice ciclo mestruale che ogni mese ci accompagna e che può renderci mutevoli, come la luna, ma anche ricettive e creative, come se avessimo una pelle in meno. Anticamente queste fasi venivano accolte in maniera ritualistica, valorizzandole e vivendole in un profondo contatto con il corpo e con la natura. Forse proprio questi cambiamenti erano la chiave per ampliare la percezione psicofisica personale.
Oggigiorno la comprensione dei segnali che il corpo ci manda è nettamente diminuita. In parte, oltre all’allontanamento dalla natura, questo è dovuto allo stile di vita che ci viene richiesto e che porta, inevitabilmente, a posture più chiuse e più sedentarie: pensiamo solo a come ci sediamo e che effetti questo ha sia sulla salute psicologica, che sul bacino e sul pavimento pelvico, a cui una donna deve prestare molta attenzione e cura. La tendenza attuale è quella di sedersi “sulla coda”, il coccige, che però non ha il compito di supportare il peso del corpo, causando quindi tensioni nella parte muscolare pelvica. Inoltre, il chiudersi nella postura impedisce un corretto respiro, bloccando il diaframma, chiamato anche muscolo delle emozioni, nel suo movimento naturale.
Nella stessa pratica Yogica è noto l’impatto incredibile che il respiro ha sulle nostre fluttuazioni mentali, e come un’adeguata postura sia il primo pilastro per una vita più sana e consapevole. In aggiunta, il bacino e il pavimento pelvico sono anche sede di scarico emozionale e rispondono in conseguenza della forza delle nostre emozioni. Aver cura di questa zona sacra, è essenziale per un buon approccio verso se stesse e per garantire un equilibrio psicofisico maggiore nelle fasi di vita quali l’adolescenza, la gravidanza o il post parto. Per esempio, può succedere che in queste fasi insorgano squilibri più o meno importanti a livello del pavimento pelvico, tra i quali i più frequenti possono essere dolori nell’andare in bagno, dolore durante i rapporti sessuali, bruciori, pubalgie, tensioni oppure perdite, mancanza di tono ecc. Capita che molte donne rimangano in silenzio, frustate da questi dolori che nel peggiore dei casi entrano a far parte del quotidiano, generando frustrazione e senso di inadeguatezza. Magari si sentono dire dal proprio medico che è tutto regolare e in alcuni casi addirittura viene detto loro che sono di natura psicologica.
Parlare della zona pelvica non è così semplice: è una zona complessa, appunto strettamente legata alla postura e al respiro, a loro volta connessi alla parte emozionale che possono influenzare.
Proprio qui però lo Yoga ci viene in aiuto: con alcune e mirate tecniche yogiche, è possibile distendere i muscoli, il tessuto connettivo, sfiammare e riappropriarsi di una corretta postura. Ma prima di tutto è bene imparare a sentire il corpo, giocare con esso, contraendo e rilassando i muscoli ai quali si porta attenzione e attivandoli correttamente. Basti pensare alla frase “solleva il perineo”, tipicamente utilizzato in una classe yoga, per attivare Mula Bandha, in seguito alla quale la maggior parte dei praticanti è indotta a contrarre i glutei anziché i muscoli pelvici. Sono esercizi sottili, di grande attenzione, anche perché il pavimento pelvico è composto da una serie di muscoli e tessuto fasciale intrecciati tra di loro.
Lo Yoga, se praticato correttamente, dona la capacità di percepire profondamente il proprio corpo, incrementando quella che viene definita interocezione, ovvero la capacità di avvertire/sentire in modo conscio e inconscio il battito cardiaco, il respiro, la peristalsi, la nostra risposta interiore anche in relazione agli eventi che toccano la dimensione affettiva, emozionale e motivazionale. Questi diversi aspetti della persona (le emozioni, la fisiologia, il pensiero, il corpo …) si integrano e si manifestano alla nostra percezione sotto forma di sensazioni corporee.
Proprio in questa luce lo Yoga ci insegna ad usare il corpo come mezzo per conoscere i pensieri, le emozioni e la propria femminilità. Dove sento la gioia? La felicità? La paura?
Il controllo del corpo, del movimento consapevole, avviene quando vi è un completo rilascio e ascolto delle emozioni, senza giudizio né aspettative. Il corpo sa che cosa è giusto, e durante il movimento, se fatto correttamente, all’improvviso sentiamo l’energia scorrere in maniera diversa, fluida, come se avessimo acceso il giusto collegamento “elettrico”.
Lo yoga aiuta ad effettuare quella che può essere definita “pulizia del movimento”: con la ripetizione di semplici gesti, ti accorgerai come la pratica ti farà sentire bene! Allo stesso modo quando sarai seduta in maniera errata, per esempio “sulla coda”, riuscirai ad autocorreggerti. Noterai anche più lucidità mentale e senso di unione con il tuo corpo, in una consapevolezza sempre più piena.
Lo scopo della pratica è infatti influenzare, integrare e armonizzare tutti i livelli dell’essere – fisico, pranico, mentale, emozionale, psichico e spirituale – e in questo lo Yoga è una vera scienza incarnata. È inutile parlare di spiritualità senza dare attenzione al corpo, senza conoscere le dinamiche che lo muovono, senza capire le relazioni tra le emozioni e la corazza che tutti noi mettiamo su di esso. Tuttavia, ricordiamo che non c’è la bacchetta magica, e non esistono esercizi guaritori o uguali per tutti, proprio perché ciascuna di noi deve innanzitutto responsabile del proprio cambiamento.
In questo cammino, un altro mezzo potentissimo che abbiamo per relazionarci con noi stesse, è il senso del tatto, che aiuta a riconnetterci con il corpo. La pelle, infatti, è fortemente collegata al sistema nervoso e fa come da specchio del nostro mondo interiore. Curioso, infatti, che si formi dallo stesso foglietto embrionale a livello perinatale.
Nella vita quotidiana, utilizzando il senso del tatto, possiamo per esempio sperimentare il movimento delle nostre mani sulla superficie della pelle, come una coccola, favorendo anche la produzione di ossitocina. Possiamo anche relazionarci con il nostro pavimento pelvico per imparare dove sono le tensioni e come si contraggono i muscoli. Anche nel pranayama impariamo a seguire le sensazioni che si attivano grazie alla sensibilità tattile interna creata dal flusso del respiro attraverso i recettori sensitivi. Collegare la pratica Yogica ad un aumento della percezione della pelle, ad esempio con un automassaggio consapevole, ha un impatto incredibile sul nostro stato psicofisico.
Prendendo atto di tutto questo, la stessa sensibilità femminile cambia, si affina, diventa più consapevole, ci si lascia travolgere meno dalla danza ormonale e la stessa femminilità, nei suoi cicli, fluisce come una danza su quel ritmo che lo Yoga permette di creare e che ci permette di comprendere come questa antica pratica sia in realtà estremamente attuale nel riappropriarci completamente del nostro essere donne.