Il corpo è il tempio sacro su questa terra, bisogna averne cura. Una sana alimentazione, esercizio fisico, musica elevante, massaggi, ambienti e relazioni sane… tutto questo ed altro ancora consentono al nostro corpo di vivere in armonia con l’Universo.
Yogi Bhajan, Maestro di Kundalini Yoga e di Gatka, antica arte marziale indiana, parla di nove buchi del corpo su cui bisogna avere il controllo. Essi sono: Ida e Pingala, narice sinistra e narice destra, occhio sinistro e destro, orecchio sinistro e destro, bocca, organo sessuale, ano. Controllando ciò che entra e ciò che esce dai buchi, si ha il controllo della propria energia.
Ida e Pingala sono due Nadi, due canali. Nella filosofia yogica è il termine usato per definire i canali energetici, dove fluisce il Prana, l’energia vitale.
Ida è la Nadi che parte dal lato sinistro di muladhara chakra e avvolgendosi intorno al canale centrale, Sushumna, termina sul lato sinistro di Ajna chakra, in corrispondenza della narice sinistra. È una energia femminile, lunare, intuitiva, raffredda, calma la mente. Abbassa la pressione. Chiudendo con il pollice della mano destra la narice destra e respirando lungo, lento e profondo dalla narice sinistra, tranquillizziamo la nostra mente.
Pingala è la Nadi che parte dal lato destro di Muladhara chakra e avvolgendosi intorno al canale centrale, Sushumna termina sul lato destro di Ajna chakra in corrispondenza della narice destra. L’energia è maschile, solare, attiva, riscalda, dà energia, alza la pressione.
Quando siamo stanchi e abbiamo bisogno di energia, chiudiamo con il pollice della mano sinistra la narice sinistra e respiriamo lungo lento e profondo dalla narice destra per fare il pieno di energia solare.
Le due energie si alternano vicendevolmente nel nostro corpo circa ogni ora influenzando ogni comportamento. Quando queste due Nadi sono purificate ed equilibrate, la mente è controllata e Sushumna inizia a fluire.
Le tecniche di Pranayama (tecniche di respirazione) agiscono sui nostri stati emotivi, sulla nostra psiche.
Quindi agendo sul corpo, praticando, influenziamo la nostra mente, e viceversa, perché siamo un tutt’uno.
Facciamo attenzione anche a ciò che entra e a ciò che esce dai nostri occhi. La visione può essere una benedizione o una maledizione. Cosa vedono i nostri occhi? La bellezza del Creato, o l’illusione di maya?
Guardare cose e scene brutte, violente, aggressive fa scendere la nostra vibrazione e ci fa ammalare, ci riempie di rabbia, acredine, dolore. Tutto ciò influisce negativamente sui nostri chakra, i sistemi energetici e sottili che governano il nostro corpo e la nostra psiche, influenzando di conseguenza i nostri comportamenti e le nostre relazioni. La luce, guardiamo la luce.
E le nostre orecchie? Cosa ascoltano? Ascoltiamo critiche, lamenti, musica assordante, elevante. I Mantra e le Shabad sono suoni Sacri ed elevanti e consegnano la nostra mente all’infinito.
Come parliamo? Ogni parola che diciamo e anche ciò che pensiamo ha una specifica frequenza vibratoria. Utilizziamo il lamento come modalità comunicativa prevalente? Critichiamo, o incoraggiamo e ispiriamo gli altri con le nostre parole? Attenzione, perché quando parliamo creiamo il mondo, il nostro e quello degli altri. La comunicazione ha delle regole ben precise, almeno quella efficace e regola il rapporto con l’altro. Attenzione a ciò che diciamo, da quale Chakra parliamo e con quale modalità comunichiamo, perché le parole possono ferire più di una spada. Possiamo distruggere o ricucire. Anche il silenzio è d’oro.
Anche i fluidi degli organi sessuali dipendono da come viviamo. Le nostre relazioni intime influenzano la nostra Aura, la nostra fiducia nell’altro, e ci possono dare tanta gioia, o dannare. Il rapporto sessuale può essere Sacro, una fusione intima con l’altro e coinvolgere i Chakra del triangolo superiore, o arrestarci nei Chakra bassi, senza vivere la fusione come un atto sacro e Divino.
L’ano ha molto a che fare con ciò che mangiamo, alla trasformazione del cibo e alla escrezione. Eliminiamo le sostanze del metabolismo inutili o tossiche. Purifichiamo o avveleniamo? Dipende… se mangiamo cibo spazzatura o sano. Dipende dal nostro Agni, il fuoco che la scienza dell’Ayurveda ha sapientemente descritto. Agni è la luce, il sole, il fuoco terrestre, il fulmine. È il mediatore fra l’ordine umano e quello Divino, infatti è sia cosmico, divino, che umano. È l’elemento di purificazione, bruciando le impurità eleva l’uomo dalla mortalità all’immortalità. È fondamentale per la salute dell’individuo. Il nostro apparato digerente funziona bene?
C’è tanto da studiare sui nove buchi, tanto da sapere, per vivere meglio. Tutto ciò è Yoga.
Il Kundalini Yoga, con i Kriya e la Meditazione, lavora sui dieci corpi, su tutti i sistemi e gli apparati del nostro corpo. Rafforza il sistema immunitario, il sistema nervoso, il sistema simpatico e parasimpatico, il sistema ghiandolare, quello digerente, quello cardio-circolatorio, i polmoni, che rappresentano l’anima si espandono. la muscolatura diventa più forte le articolazioni più flessibili.
I Kriya, le sequenze di asana, statiche e dinamiche, tecniche di respirazione, rilassamento e meditazione, sapientemente organizzate da Yogi Bhajan, sono considerati dei piccoli stressor. Possiamo capire meglio definendo il concetto di ormesi: introducendo un piccolo irritante nell’organismo, esso può funzionare meglio. In dosi alte può essere tossico o letale, ma piccole dosi stimolano una serie di risposte attraverso le quali l’organismo avanza verso un nuovo livello di funzionalità e si auto-guarisce, o diventa più forte. I Kriya, quindi, considerati piccoli stress, non dannosi, anzi, contano sull’intelligenza del corpo che, percependo un rischio, risponde con forza per superare la difficoltà ed eccellere. In questo modo il corpo diventa più forte, capace di affrontare le pressioni dell’ambiente. E di conseguenza anche la mente diventa più equilibrata.
Il Kundalini Yoga, lavorando attraverso il corpo, arriva alla mente, alla psiche, risvegliando l’energia Divina, La Kundalini, così da eccellere nella vita. La consapevolezza acquisita ci dà l’esperienza dell’infinito.