“La gratitudine è non solo la più grande delle virtù, ma la madre di tutte le altre”.
(Cicerone)
Giugno è il mese in cui si festeggia la giornata internazionale dello Yoga, ma cosa vuol dire davvero celebrare o dedicare una giornata allo Yoga?
Esistono un numero infinito di possibili risposte, spesso contraddittorie, ma in fondo tutte corrette.
Può sembrare un paradosso, ma lo Yoga è un viaggio personale, qualcosa che è già dentro di noi e che quindi possiamo celebrare sempre e non solo in una data specifica. Ognuno può trovare la sua motivazione e ogni motivazione sarà valida.
Con la pratica dello Yoga proviamo a sviluppare quella consapevolezza che ci permette di osservare ciò che è già li. Un monaco tibetano, durante un dialogo in India, ha detto: “Non accadrà nient’altro, perchè è già tutto qui…” Ci aspettiamo esiti strabilianti e tangibili alla fine di ogni nostro sforzo, ma quando arriviamo a comprendere che le cose stanno cosi, diveniamo consapevoli di ciò che siamo in questo momento e arriviamo ad esserne grati.
Il concetto di gratitudine ha spesso connotazioni religiose, ma essere grati è una realtà umana estremamente complessa, un sentimento che richiede un linguaggio verbale e corporeo per poterlo esprimere correttamente. Essere grati è prima di tutto essere umili, che non vuol dire annullarsi, ma riconoscere i propri limiti, godere meglio la vita, i cibi, le opinioni, sapendo che qualsiasi cosa che ci riguarda ci collega con gli altri e con l’esterno da noi.
Celebrare lo Yoga è celebrare quei momenti in cui riusciamo ad accettare la realtà, a collaborare con essa, ad afferrare gli attimi e a restare vigili, a mantenere l’attenzione attraverso una sequenza di momenti senza tempo, l’essere qui e ora.
Impariamo a dire Grazie prima di tutto a noi stessi. Impariamo a fare ciò che si sta facendo con intensità, concentrazione, attenzione e costanza …e in più? io direi con leggerezza ed ironia, fondamentali indici di consapevolezza.
Questo è lo Yoga che provo a vivere come allieva e provo a passare come insegnante e alla fine di ogni pratica chiedo sempre alle mie allieve e ai miei allievi di ringraziare loro stessi, di lasciar andare la mente razionale e coltivare un altro tipo di intelligenza: quella emotiva.
Quello che ti propongo qui è di realizzare il tuo mandala della gratitudine! Il mandala è una forma di contemplazione e un luogo in cui riponi te stesso.
Il mandala della gratitudine ha dunque come scopo quello di aiutarti a identificare ciò per cui essere grato, qui ed ora, per le tue relazioni, la tua salute e tutto ciò che ritieni importante per te.
Disegna al centro del foglio un cerchio e scrivi al centro del cerchio la parola “grazie” oppure “sono grato per”. Dal centro, come un sole, disegna dei raggi che, dal cerchio si dirigono verso gli estremi del foglio.
In corrispondenza di ogni raggio, scrivi un motivo per cui sei grato: possono essere oggetti che possiedi, esperienze che hai vissuto, talenti che hai, persone che ti senti fortunato ad avere nella tua vita.
Adele Fuccio