Il solstizio d’estate dal punto di vista astronomico e non solo, è visto e vissuto con grande importanza dall’intera umanità. Detto anche ‘giorno del sole’, è il giorno in cui il Sole raggiunge la massima distanza dall’Equatore e sulla Terra si hanno il massimo delle ore di luce. Al contrario, il 21 dicembre (solstizio d’inverno) segna l’inizio dell’Inverno astronomico, con la notte più lunga dell’anno. L’11 dicembre 2014 le Nazioni Unite hanno deciso di proclamare il 21 giugno la Giornata Internazionale dello Yoga, un giorno non casuale, ma che dal punto di vista dello yoga è chiamato Dakshinayana, cioè il passaggio alla seconda parte dell’anno, e che coincide con il solstizio d’estate, una ricorrenza da sempre molto sentita, celebrata sin dalle primissime civiltà umane.
In linea generale, si tende a ritenere che il fenomeno astronomico, determinando la giornata più lunga e soleggiata dell’anno, rappresentasse per i popoli antichi l’avvio di un periodo di fertilità, benessere e ricchezza. Durante l’estate, non a caso, la vegetazione è naturalmente abbondante e i raccolti raggiungono il loro picco massimo. Allo stesso tempo, però, sembra che l’evento fosse legato anche al culto del Sole quale simbolo divino, una caratteristica spirituale diffusa in gran parte dei popoli che hanno determinato la storia dell’umanità. Il Sole, simbolo del Fuoco (Yang), durante il solstizio d’estate entra nel segno del Cancro, segno d’acqua, dominato dalla Luna. Così, Sole e Luna, Fuoco e Acqua, Luce e Ombra, Maschio e Femmina, Positivo e Negativo si fondono in una sorta di “matrimonio divino”, in grado di generare energie le une contrapposte alle altre (proprio come Yin e Yang, opposti e complementari).
Lo Yoga è una antica disciplina di origine indiana, un “dono della tradizione” come lo stesso primo ministro indiano Narendra Modi ha affermato in un discorso del 2014, durante il quale ha invitato le Nazioni Unite ad adottare e celebrare questa giornata speciale, “non si tratta di esercizi, ma di scoprire il senso dell’unicità di sè stessi, del mondo e della natura, cambiando il nostro stile di vita e creando consapevolezza”. Si tratta infatti di una pratica sia fisica che spirituale orientata al benessere di chi la pratica. La parola stessa “yoga” significa “unione”, simboleggiando proprio l’unione del corpo e della coscienza. Oggi è praticata in varie parti del mondo e la sua popolarità è costantemente in crescita. Lo yoga attraverso la pratica delle varie tecniche che lo rappresentano, agisce sui tre emisferi che compongono il nostro essere: fisico, mentale ed energetico. A livello fisico lo scopo dello yoga è quello di rendere il corpo agile e flessibile. Attraverso la pratica delle posizioni, che in sanscrito si chiamano asana, si lavora su tutte le zone del corpo favorendo così un rafforzamento ed una maggiore flessibilità di muscoli, tendini e legamenti. Nella pratica dello yoga tutta l’attenzione è rivolta all’ascolto del corpo e del respiro; durante la pratica siamo concentrati e focalizzati sul momento presente, senza altre distrazioni mentali. Se la mente è rilassata, riusciamo a esprimerci in maniera autentica e di conseguenza cambiano anche i rapporti con gli altri; le relazioni interpersonali migliorano, poiché si superano i conflitti, le ostilità, le tendenze aggressive. Oltre al corpo fisico, ovvero quello fatto di vera e propria materia, definito anche come grossolano, lo yoga riconosce l’esistenza anche di un corpo sottile, cioè un corpo fatto di energia, chiamato sistema energetico. All’interno del nostro organismo il sistema energetico è composto da una rete di canali chiamati nadi, nei quali scorre l’energia vitale, il prana, responsabile ed indispensabile per il nostro sostentamento.
Quando cade il Solstizio d’Estate 2020? La data esatta è il 20 Giugno 2020 e l’ora precisa sono le 21:44. Queste indicazioni sono utili per chi si interessa al Solstizio d’Estate come evento astronomico, mentre riti e festeggiamenti magici si tengono ogni anno nella notte fra il 20 e il 21 Giugno. E proprio in funzione dei cicli cosmici e dei ritmi astrali, per secoli gli uomini hanno organizzato la propria esistenza. A partire dalle principali attività di sussistenza, agricole e non solo. Un luogo che è richiamato immediatamente quando si parla di solstizio di estate è Stonehenge, in Inghilterra sud-occidentale. Un complesso megalitico la cui costruzione risale addirittura al 2500 AC. I Celti non solo usavano questo complesso per celebrare il solstizio d’estate.
Secondo alcuni storici, Stonehenge sarebbe un vero e proprio “osservatorio astronomico” ante litteram, e – usato per prevedere le eclissi solari e lunari. L’asse di Stonehenge è infatti diretto verso la posizione del Sole nel solstizio d’estate. Secondo alcune teorie, tuttora dibattute, l’allineamento delle pietre del complesso sarebbe stato fatto in modo apposito per sintonizzarsi con i primi raggi del solstizio d’estate. Anche per gli antichi Greci, il solstizio d’estate aveva significati particolari. Era infatti visto come “La porta degli uomini”, mentre quello invernale come “La porta degli Dei”. Due porte che mettevano in comunicazione la dimensione spazio-temporale finita degli uomini con quella fuori dal tempo e dallo spazio, eterna ed infinita, degli dei. Nella Roma antica, era analogo il concetto della dedica a Giano Bifronte in occasione delle due feste dei solstizi. Sebbene il Giano Bifronte sia una divinità tipicamente romano-italica, le sue origini si possono fare risalire ai cicli naturali. Raffigurato con due volti, in grado di guardare il futuro e il passato, è un “dio della porta”, che accompagnava gli antichi da una fase all’altra.