“Fight or flight”, combatti o fuggi.
Così viene chiamata la reazione istintiva del nostro organismo ad un fattore di stress. Di fronte ad un pericolo imminente il nostro sistema nervoso simpatico si attiva, producendo adrenalina e cortisolo, gli ormoni dello stress. Quando si attivano questi ormoni il corpo entra in modalità “emergenza”, abbandonando alcune funzioni del corpo, ritenute superflue in quel momento, per concentrarsi sulle uniche due funzioni utili alla sopravvivenza: fight or flight. Fuggire o combattere.
Il nostro corpo, però, è costruito per sopportare questo stato di stress in situazioni rare e rapide. Non è fatto per vivere in un continuo, costante, stato di stress. Che è quello che invece accade oggi a molti (anche senza considerare la tremenda situazione attuale del Covid-19).
La vita quotidiana, le preoccupazioni, l’ansia, la fretta, la sensazione di non arrivare mai bene a fare tutto ciò che dobbiamo fare, ci mantengono in uno stato di costante “pericolo”, creando nel nostro organismo quelle che sono le classiche “sindromi da stress”: insonnia e problemi del sonno, difficoltà digestive, difese immunitarie basse, per non parlare di tutte le problematiche di ordine psicologico.
Cosa fare?
Intanto cambiare la nostra visione del mondo e della vita. Le situazioni, gli eventi che ci accadono non sono mai buoni o cattivi in assoluto, gli aventi sono solo eventi. E’ la nostra reazione ad essi a farli diventare buoni o cattivi, e a generare in noi lo stato di stress, l’ansia, la paura.
Certo, facile da dire, complicato da fare. Ma non impossibile
Nella nostra vita “metropolitana” lo yoga ci tende la mano e ci aiuta a scaricare, sciogliere, alleggerire. Ci aiuta anche a cambiare il nostro punto di vista, ci insegna a cambiare le nostre reazioni, se non possiamo cambiare gli eventi.
E, tra i tanti aspetti della pratica, la meditazione è quello che più di tutti ci aiuta ad attivare quella parte del nostro sistema nervoso, il parasimpatico, che agisce in opposizione al sistema simpatico, mandando al nostro corpo segnali di rilassamento, calma, serenità. E uno stato di rilassamento ha enormi poteri di autoguarigione del corpo. Alza le difese immunitarie, migliora le capacità digestive, abbassa i battiti cardiaci, calma e rallenta l’attività frenetica della mente consentendoci una visione più chiara della realtà.
Ma cos’è la meditazione?
La meditazione è uno stato della nostra coscienza. E’ qualcosa che avviene in noi, e ci porta in uno stato di beatitudine e unione assoluta con il tutto. Ma arrivarci non è né semplice, né immediato.
Per questo ci sono una serie di tecniche di meditazioni differenti tra loro, che non sono meditazione, ma sono modi per allenare la mente e accompagnarla in quello stato dove non c’è più tecnica, non c’è più presenza razionale, ma solo spazio e beatitudine.
Le tecniche di concentrazione, per arrivare allo stato meditativo, sono pressochè infinite e dipendono dalla scuola, dalla tradizione e anche dall’indole di chi le pratica.
- Osservazione del respiro
- Ripetizione di mantra
- Utilizzo di Mudra
- Osservazione di uno yantra, o immagine
- Osservazione di un oggetto esterno (trataka)
- Visualizzazioni legate alla natura
- Visualizzazioni legate a punti energetici del corpo
- Visualizzazione di yantra o immagini
- Meditazioni che portano al prathyahara (ritiro dei sensi)
- Meditazioni che portano a ruotare l’attenzione verso l’esterno (espansione dei sensi)
Queste sono solo alcune delle infinite tecniche possibili.
Iniziare a meditare non è difficile, ma sconsiglio di farlo da soli. Pur essendo una tecnica assolutamente individuale è meglio, soprattutto all’inizio, farsi seguire da un insegnante preparato.
Ma come conciliare una vita frenetica, “metropolitana”, la fretta, il rumore, la mente confusa e sempre in movimento che caratterizzano i giorni nostri con una tecnica così silenziosa, lenta e paziente?
Intanto iniziando pian piano, senza pretendere o aspettarsi di diventare il Dalai Lama dopo la prima seduta.
E superare quelle obiezioni che la nostra mente ci presenta non appena iniziamo a pensare di avvicinarci alla meditazione.
- NON HO TEMPO
C’è un detto che recita: “tutti dovrebbero meditare mezz’ora al giorno, tranne chi non ha tempo. Chi non ha tempo dovrebbe meditare un’ora al giorno”
Se non hai tempo, probabilmente sei tra coloro che invece ne hanno più bisogno.
In realtà non è necessario dedicare molto tempo alla meditazione. A volte bastano 10/15 minuti per sentirne già gli effetti.
- HO PROVATO A MEDITARE, MA LA MIA MENTE SI DISTRAE
Questo è normale, ed è il motivo per cui esistono tutte le tecniche che abbiamo visto poco prima. La nostra mente tende a sfuggire continuamente al nostro controllo, è piena di rumori di sottofondo e ha una capacità di generare pensieri costante e illimitata. Bisogna partire con tecniche semplici, perché quelle più complesse servirebbero solo a farla distrarre ancora di più. L’ascolto del respiro è sempre un ottimo primo passo.
Concentrati solo sulla sensazione dell’aria che entra e che esce dal corpo. Senza guidarla, senza giudicarla. Sentila attraverso le narici, in modo che la tua mente possa appoggiarsi su un luogo fisico del tuo corpo, e concentrati sull’aria fresca che entra dalle tue narici, e l’aria tiepida che esce. Non ti serve nient’altro.
- VORREI MEDITARE, MA ABITO IN CENTRO, I VICINI FANNO RUMORE, CI SONO I LAVORI IN STRADA…
Certo, non viviamo in una grotta o nel deserto, e in città è difficile trovare luoghi silenziosi ed isolati. Col tempo diventerai capace di meditare in qualunque circostanza, anche con la più grande confusione intorno, ma all’inizio può essere complicato.
In questo caso ti consiglio di espandere le tue percezioni e, anziché cercare di isolarti e non sentire, lascia che ogni singolo rumore, ogni suono, ti raggiunga. Chiudi gli occhi e poniti in ascolto. Espandi i tuoi sensi a lascia che ogni cosa ti raggiunga. Ascolta ogni suono senza giudicarlo e senza dargli un nome e lasciati avvolgere dal tutto. Sentirai presto di far parte di questo tutto, e di essere in uno stato meditativo in cui nessun suono è fastidioso, ma è tutto un unico grande battito.
Buona pratica.
Elisa Francese
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Canale Youtube: Elisa Francese Yoga Teacher