Quando si parla di meditazione si rischia di cadere in facili stereotipi per cui meditazione è sinonimo di raccoglimento nei propri pensieri o sospensione di qualsiasi impatto sensoriale. Meditare, in realtà, non è creare un vuoto anestetizzante, ma imparare a vivere nel momento presente e vivere in ciò che si è in quel preciso attimo. La meditazione è quell’atteggiamento di consapevole presenza che si può praticare quando ci si siede, quando si cammina e quando si fanno tutti i gesti quotidiani e ordinari.
Durante la gravidanza la donna incinta è spontaneamente in uno stato simile a quello che si vuole raggiungere con lo yoga e con la meditazione. E’ naturalmente un periodo meraviglioso per portare l’attenzione all’interno, per rallentare i ritmi e diminuire l’ansia. Tutto ciò che avviene all’esterno sembra quasi perdere importanza.
Spesso la gravidanza e quindi il nuovo percorso che deve affrontare la donna può portare con sè paure e ansie e spesso la paura taglia il legame tra la persona e il suo corpo. La pratica della meditazione riallaccia quel legame e goccia dopo goccia, respiro dopo respiro, passo dopo passo permette un contatto più autentico con ciò ciò che è nascosto dietro l’irrequietezza mentale.
I benefici psicologici della meditazione vengono trasmessi al bimbo nell’utero attraverso il sangue della futura mamma e per risonanza. I benefici biologici pongono invece maggiore attenzione sull’ansia. Gli stati ansiosi causano un’iperproduzione di adrenalina e cortisolo, deprimono il sistema immunitario e abbassano la soglia di tolleranza al dolore. La meditazione aiuta a rafforzare gli ormoni responsabili del buon funzionamento del sistema immunitario tra cui melatonina e dhea, l’ormone della vitalità (precursore di androgeni ed estrogeni. I suoi livelli diminuiscono dopo i trent’anni di età e in associazione con alcune condizioni, come la depressione).
Varie possono essere le pratiche meditative che mirano a stabilire la concentrazione della mente preludio alla meditazione stessa; la cosa importante è che la donna trovi quella più adatta a lei. Un metodo semplice che viene consigliato soprattutto alle principianti è la pratica di trataka. Si guarda fisso ad un punto ( spesso viene usata la candela e la sua piccola fiamma) senza battere gli occhi, cosi da escludere gradualmente tutto il resto.
La meditazione è un frutto che si sviluppa in tutto ciò che si fa quando si è presenti al proprio essere e ancor di più quando quest’essere comprende due vite.
Adele Fuccio
Insegnante yoga certificata Vinyasa flow; yoga in gravidanza, gioco yoga
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