Da ormai molti anni lo Yoga si sta diffondendo in Occidente a macchia d’olio, un successo indiscutibile e sicuramente destinato ad ampliarsi ancora.
Il motivo per il quale la maggior parte delle persone sono incuriosite e si avvicinano a questa disciplina è quella di ricercare una forma di equilibrio psicofisico, forza e serenità magari per affrontare un momento difficile e spesso trovare tecniche per rigenerare corpo e mente.
Indubbiamente lo Yoga se praticato con costanza permette di raggiungere tali risultati, ma solo ad una condizione ossia che lo stile e le abitudini alimentari siano in grado di favorire progressi nella pratica.
In generale ogni sport ed ogni attività fisica devono essere accompagnati da un’alimentazione completa ed equilibrata in modo da poter fornire le energie psicofisiche necessarie. Il cibo è la prima forma di medicina ed è uno dei principali mezzi per ritrovare e mantenere le forze vitali di conseguenza, se non se ne ha cura, anche i benefici derivanti dallo Yoga possono solo essere limitati. Non a caso tutti i più rilevanti Maestri Yoga hanno ripetutamente sottolineato l’importanza di un certo tipo di alimentazione perché la natura della mente si forma e si nutre dell’energia del cibo e tale concetto è ribadito anche in numerosi passi dei testi classici.
Prima di dilungarmi in ulteriori disquisizioni ci tengo a ribadire che non essendo né nutrizionista né psicoterapeuta non intendo consigliare nessun tipo di alimentazione in particolare né indicare uno stile preciso. Esiste sicuramente uno zoccolo duro di elementi che non può mancare in nessun tipo di alimentazione ma l’esperienza mi insegna che ogni fisico, ogni metabolismo, ogni persona e soprattutto ogni percorso ed ogni forma di equilibrio sono diversi gli uni dagli altri e strettamente personali.
Di sicuro per coloro che praticano Yoga il corpo diventa un vero e proprio tempio ed uno strumento di evoluzione personale, chi pratica deve sostenere stimoli fisici e mentali molto intensi e profondi e di conseguenza diventa fondamentale coltivare una sana alimentazione la quale, oltre a condizionare la forma fisica, influenza la qualità dei pensieri, il benessere mentale, il rendimento nelle attività quotidiane ed incide su eventuali squilibri individuali.
Esiste un’alimentazione specifica per lo Yoga?
Moltissimi insegnati e praticanti sono vegetariani o vegani, ma lo Yoga non è una religione, è sicuramente collegato ad una filosofia ed a una tradizione che esalta il rispetto e la non violenza, ma ciò nonostante non esiste alcune tipo di regolamento perché dopotutto lo Yoga è sinonimo di apertura, tolleranza, flessibilità ed elasticità. Lo Yoga ti lascia libero di scegliere, non ti obbliga a nulla (nemmeno ad avanzare in un’Asana) perché parte dal presupposto che ogni modifica ed ogni cambiamento debbano avvenire in maniera assolutamente naturale e senza accanimento. Personalmente non sono né vegetariana né vegana, ma nel mio caso provengo da un percorso dove aggiungere e non considerare nemico alcun tipo di cibo è stata praticamente una conquista, per anni sono stata incastrata in schemi mentali molto rigidi che mi facevano sviluppare un rapporto competitivo col cibo ed ovviamente aprirmi ad ogni tipo di opzione ha generato in me un benessere fisico e mentale notevole. Pur essendo onnivora ammetto che il consumo eccessivo di carne crei un processo infiammatorio ed inoltre tenda ad irrigidire articolazioni e fibre muscolari, di conseguenza non è un cibo particolarmente funzionale ad una disciplina che oltre alla forza richiede una grande estensione muscolare.
Per favorire una pratica efficace ed intensa è inoltre necessario che i pasti siano ben proporzionati e completi, composti da proteine-grassi-carboidrati, la varietà e l’alternanza degli alimenti è fondamentale, in base alle abitudini ed alle esigenze si può optare per spuntini a base di frutta secca ed in generale è meglio prediligere cibi energetici ma digeribili:
- Cereali integrali
- Proteine vegetali (legumi, soia)
- Omega 3 (Frutta secca e semi)
- Vitamine (frutta di stagione)
- Fibre e verdure
Solitamente è meglio praticare a digiuno o comunque non con la digestione in corso, almeno tre ore dopo un pasto in modo da poter effettuare chiusure e flessioni con la colonna senza problemi. Durante l’esecuzione sconsiglio di bere ed il caffè assunto poco prima della pratica potrebbe creare un senso di nausea e generare fastidio durante l’esecuzione di molte Asana. Terminata l’attività si consiglia di aspettare un’oretta prima di mangiare in modo tale che si sedimentino i benefici e gli organi possano rimanere a riposo.
Indipendentemente dalle abitudini ho personalmente constatato che lo Yoga crea naturalmente una forma di consapevolezza e di equilibrio alimentare molto profondo. Col tempo sono stata testimone in prima persona di un fenomeno: non sono il cibo e l’alimentazione che influenzano la tua pratica, ma semmai è lo Yoga che influenza le tue scelte alimentari. Yoga significa essere nel proprio corpo e nella propria mente, entrare a contatto con la propria anima e sviluppare automaticamente un rapporto armonioso col cibo.
Lo Yoga diventa un laboratorio per osservare cambiamenti e per allontanarsi dalle cattive abitudini e dalle ossessioni, credo sia una vera e propria opportunità per fare esperienza del proprio corpo in maniera diversa ed un’occasione per reagire in maniera più consapevole agli eventi della vita.
Poiché Yoga ed equilibrio alimentare sono un connubio univoco mi sento di poter affermare che la disciplina possa essere molto utile per superare e prevenire Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), solitamente i soggetti affetti da tale disturbo hanno caratteristiche ben precise: ossessive, perfezioniste, rigide a livello cognitivo ed inclini a nascondere ed a trattenere le proprie emozioni. Se la relazione tra la percezione errata del proprio corpo ed il disturbo alimentare può essere letta come una spaccatura tra corpo e mente, la pratica dello Yoga (in quanto unione tra corpo e mente) può intervenire nel processo di cura di queste patologie.
Attraverso l’esecuzione delle Asana e le tecniche di Pranayama si impara a gestire il corpo, il respiro e di conseguenza la mente, si diventa finalmente padroni delle proprie emozioni. Praticando con saggezza si mettono in discussione le proprie conferme, le barriere e le sovrastrutture che si sono create per proteggersi e finalmente il corpo si libera dalle paure. Dopotutto il senso di molte Asana anche complesse è quello di lavorare col il corpo per disciplinare la mente… vi siete mai chiesti a cosa serva realmente portare un piede dietro la testa, allacciare le gambe, fare un ponte in appoggio monopodalico? Serve alla forma fisica o a nutrire l’ego? Niente di tutto ciò… non è nient’altro che una forma di educazione e disciplina mentale: perdi l’equilibrio, accetta e lavora sui tuoi limiti e blocchi, trovati in un momento di difficoltà ed esci dalla tua zona di confort per scoprire nuovi orizzonti!
Attraverso la disciplina aumenta il grado di coscienza e di concentrazione e ciò finisce per influenzare anche il tipo di alimentazione, quando inizi a praticare con maggiore costanza ed intensità arrivano naturalmente i cambiamenti ed opti spontaneamente per le scelte alimentari corrette. Non a caso consiglio a tutti di praticare con continuità, anche se si sta bene e se non se ne sente particolare esigenza, suggerisco comunque di provare… perché in realtà possiamo stare ancora meglio, percepire un corpo nuovo ed una mente rigenerata!
Buona pratica a tutti.
Insegnante certificata di Hatha Yoga, Vinyasa Yoga, Personal Trainer presso Aktivarium S.R.L