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E’ da poco iniziato l’autunno (anche se quest’anno le temperature sono ancora molto miti). Il cambio di stagione rappresenta sempre un importante momento di passaggio che lo Yoga ci aiuta ad affrontare.

Gli organi più sollecitati in questa stagione sono sicuramente polmoni ed intestino (come anche ci insegna anche la medicina tradizionale cinese e lo Yin Yoga che ad essa fa riferimento).

L’autunno è, infatti, da una parte la stagione del lasciare andare (come gli alberi lasciano andare le loro foglie), del liberarsi di ciò che non fa per noi, alleggerendoci dai pesi che ci affossano e che ci allontanano dal nostro essere riempiendo la nostra mente di pensieri che non servono, preoccupazioni, rimpianti e pentimenti.

Dall’altra parte l’autunno può essere anche vista come la stagione degli inizi, del portare dentro di noi nuove energie, che prendano il posto di ciò che fino a quel momento ci ha inutilmente appesantito.

E così i polmoni sono gli organi dove entrano il prana e la nuova energia mentre l’intestino è l’organo deputato a liberarci delle scorie.

Secondo l’Ayurveda (la scienza della vita che va a braccetto con lo Yoga) in questa stagione predomina il dosha Vata che possiede le caratteristiche di spazio, leggerezza, mobilità, trasparenza, secchezza e instabilità ed infatti in questo periodo è frequente sentirsi “sradicati”, privi di punti di riferimento, poco lucidi (con un certo squilibrio, quindi, anche del primo chakra, muladhara).

Spesso si soffre di stitichezza, gonfiori, ansia e insonnia, disturbi alle vie respiratorie, alle articolazioni e alla schiena.

Sul fronte dell’alimentazione è meglio evitare cibi freddi, a favore di zuppe calde. E’ sempre buona cosa consumare le verdure di radice stagionali, la cui “terrosità” contribuisce a bilanciare l’ariosità di Vata. E’ indicato fare ampio uso di spezie riscaldanti come zenzero, cannella, aglio, pepe, cumino e curcuma che aiutare la digestione. Una tazza calda di tè allo zenzero o un bicchiere di latte caldo (vegetale) con un po’ di curcuma, sono importanti integrazioni di una routine serale (ricordiamoci che per equilibrare Vata è necessario darsi delle sane abitudine giornaliere che contribuiscono al radicamento).

Ma vediamo come lo Yoga può aiutarci per affrontare questo momento di cambiamento e di evoluzione.

Le Asana adatte all’autunno sono principalmente le posizioni di equilibrio e quelle di torsione. Molto utili sono anche le posizioni che agiscono sulle parti del corpo in cui si vanno a depositare i grassi in eccesso, come ad esempio i fianchi e il girovita, e quelle che permettono alla cassa toracica di espandersi, facendo lavorare pienamente i polmoni e ossigenando correttamente tutti i tessuti e gli organi corporei.

Una pratica interessante per bilanciare l’energia di Vata che porta allo “sradicamento” è iniziare, prima di dedicarci alla nostra sequenza di asana, con un piacevole e riscaldante massaggio ai piedi che aiuterà anche a migliorare la circolazione (con olio di sesamo, di mandorle oppure con un balsamo riscaldante di zenzero e cardamomo).

Alcune delle asana consigliate sono Vriksasana (l’albero, nulla di meglio in autunno), Salabasana (la locusta), Malasana (la ghirlanda), Navasana (la barca), Tadasana (la Montagna), Baddha Konasana (il Ciabattino) e Virabhadrasana I (Prima Posizione del Guerriero).

Giusto non trascurare anche i mudra. Ksepana Mudra, in particolare, favorisce l’eliminazione delle tossine attraverso il colon, la pelle e i polmoni. Libera tensioni di vario genere, mentali e energetiche. Si esegue appoggiando i palmi delle mani tra di loro, intrecciando tutte le dita, tranne gli indici, che puntano verso la terra se si è seduti, o verso i piedi se si è coricati e  lasciando un po’ di spazio tra i palmi. Attraverso qualche respiro profondo, bisogna cercare di rilassare le spalle e il collo.

La tecnica di pranayama da privilegiare è, invece, Kapalabhati, che permette di liberare le vie respiratorie agendo contro raffreddore e mal di testa; inoltre stimola l’attività degli organi addominali migliorando la digestione. Ci sediamo, quindi, in una posizione comoda. In tale pratica l’inspirazione é passiva, mentre l’espirazione (il liberarci delle tossine) é attiva e profonda. Si inspira dolcemente dalla narici (con il ventre che si gonfierà) e si espira dal naso di colpo e profondamente come se ci volessimo soffiare il naso (l’addome attivamente rientra verso la colonna vertebrale).

Questo pranayama va evitato in caso di difficoltà polmonari, infiammazioni di occhi e orecchie, pressione arteriosa troppo bassa o alta, gravidanza e primi giorni di ciclo mestruale.

Vi invito quindi a provare almeno per un mese a dotarvi di una pratica giornaliera che vi permetta di riequilibrare Vata e di affrontare questa nuova stagione. Fidatevi, male non farà!!!

PS: ovviamente l’autunno è un ottimo periodo per iscriversi ad un corso di Yoga…

Sibilla Vecchiarino Mannarelli

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