Swami Kuvalayananda (30 Agosto 1883 – 18 Aprile 1966) fu il primo maestro che studiò scientificamente lo Yoga.
Nacque con il nome di Jagannatha Ganesa Gune in una famiglia di Bramini nel villaggio di Dhaboi nello stato di Gujarat. Il padre, Sri Ganesa Gune, era un insegnante e la madre, Srimati Saraswati, una casalinga. La famiglia non era ricca e spesso dovette dipendere dall’assistenza pubblica e da donazioni private. Provenendo da una famiglia povera, Kuvalayananda dovette combattere duramente per potere studiare e quando si immatricolò nel 1903, lo fece grazie ad una borsa di studio che gli permise di iscriversi al Baroda College dove si laureò nel 1910.
Durante i suo studi fu influenzato dalle idee di leader politici quali Sri Aurobindo, che ai tempi lavorava come assistente all’università e del movimento indipendentista di Lokmanya Tilak. Il suo nazionalismo e il suo fervore patriotico lo portarono a dedicare la propria vita al servizio dell’umanità. Sempre in questo periodo decise di fare voto di castità e celibato.
Entrando in contatto con le masse diseredate indiane molte delle quali analfabete e legate alla superstizione egli comprese l’importanza dell’educazione e questo lo portò a dare vita alla Khandesh Education Society ed al National College di cui fu preside. Il National College fu chiuso dal governo inglese dopo 4 anni (1920) a causa del nazionalismo indiano che permeava l’istituzione. Dal 1916 al 1923, insegnò cultura Indiana a studenti delle superiori e universitari.
Il primo guru di Kuvalayananda fu Rajaratna Manikrao, un professore al Jummadada Vyayamshala di Baroda. Dal 1907 a 1910, Manikrao insegnò il sistema indiano di educazione fisica a Kuvalayananda che lo applicò per tutta la sua vita. Nei primi anni ‘30, Kuvalayananda preparò un vasto gruppo di insegnanti affinchè diffondessero tali principi di educazione fisica in tutta l’India.
Fu lo yogi Bengalese Paramahamsa Madhavdasji che nel 1919 lo guidò all’interno del mondo dello yoga influenzandone la vita e la carriera. Sebbene Kuvalayananda fosse un uomo spirituale nello stesso tempo era anche persona molto pratica e razionale ed era interessato ad approfondire le spiegazioni scientifiche degli effetti psicofisici che la pratica yoga aveva sulle persone. Nei primi anni ’20 cominciò ad approfondire ed indagare gli effetti sul corpo umano delle pratiche yoga ed in questo si fece aiutare da alcuni dei suoi studenti in un laboratorio dell’ospedale di Baroda.
Da quel momento in poi numerosi praticanti si resero disponibili a praticare asana, pranayama e anche tecniche più avanzate mentre venivano analizzati da apparecchiature che registravano quello che accadeva all’interno del corpo. Si apprese così che il metabolismo rallentava durante la posizione di rilassamento (shavasana) o che la pressione sanguigna si abbassava respirando con certe tecniche di pranayama, o che la pressione intra-addominale era controllabile da alcune posizioni, o ancora che nello stato meditativo il cervello produceva onde alfa, ecc.
L’esperienza personale affiancata ai risultati degli esperimenti scientifici lo convinsero che l’antico sistema dello Yoga se guardato sotto la lente della scienza moderna avrebbe potuto aiutare l’umanità. Da quel momento l’obiettivo della sua vita divenne quello di scoprire le basi scientifiche dello Yoga.
Nel 1924, Kuvalayananda diede vita al Kaivalyadhama Health and Yoga Research Center a Lonavla al fine di creare un laboratorio per proseguire i propri studi sullo Yoga. Allo stesso tempo fondò una rivista avente come argomento l’approccio scientifico allo Yoga chiamata “Yoga Mimamsa” dal termine sanscrito mimamsa che significa “investigazione”. Questa rivista è tutt’ora pubblicata con uscite trimestrali.
Su “Yoga Mimamsa”, Swami Kuvalayananda ed altri pubblicarono gli esiti dei loro esperimenti scientifici sulle differenti tecniche yoga come asana, shatkarma, bandha e pranayama.
Questi esperimenti colpirono alcuni ricercatori occidentali che si recarono al centro per fare degli approfondimenti. La dott.ssa Josephine Rathbone, arrivò dalla Columbia University dal 1937 al 1938. K.T. Behanan, di Yale, scrisse un articolo sullo yoga dopo essere stato ospite del centro per circa un anno nel 1931.
Oltre alle sue ricerche scientifiche sullo Yoga, Swami Kuvalayananda trascorse la gran parte dei suoi ultimi anni ad aprire nuovi centri impostati nello stesso modo. Nel 1932 ne aprì uno a Mumbai che venne successivamente spostato a Marine Drive (Chowpatty) nel 1936 e chiamato Ishvardas Chunnilal Yogic Health Center. L’obiettivo di tale centro era la prevenzione e la cura di numerose patologie tramite lo Yoga. Nello stesso periodo fu aperto un altro centro a Kanakesvara vicino ad Alibaug.
Nel 1943 fu aperto un centro a Rajkot, Saurashtra, dove furono maggiormente approfondite le pratiche più spirituali.
Nel 1944 fu aperto a Lonavla, un altro centro più concentrato sulla ricerca scientifica e letteraria sempre avente ad oggetto lo Yoga.
Nel 1951 fu costituito il Gordhandas Seksaria College of Yoga and Cultural Synthesis sempre a Lonavla per preparare le giovani generazioni spiritualmente ed intellettualmente per servire l’umanità in maniera disinteressata (Karma Yoga).
Nel 1961 aprì lo Srimati Amolak Devi Tirathram Gupta Yogic Hospital per il trattamento di patologie croniche tramite lo Yoga.
Il pensiero di questo maestro si sintetizza nelle sue stesse parole: “Lo Yoga ha un messaggio per l’Umanità. Ha un messaggio per il corpo umano. Ha un messaggio per la mente umana. Ed ha anche un messaggio per lo spirito umano…”.
Il maestro ha scritto anche libri tra cui “Asana. Le posizioni base dello Yoga” e “Pranayama. Esercizi e tecniche di respirazione”.